Mercoledì 24 Aprile 2024

"Tra Pelé e Maradona scelgo Pedernera"

Pecci e un dualismo impossibile: "O Rei era il mio mito, con Diego ho giocato. Ma il più grande non è mai stato mostrato alla tv"

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di Leo Turrini

"Pelé era il mito della mia infanzia. Messi è il supereroe dei miei nipotini. Ma io con Maradona ci ho giocato e senza fare graduatorie senza senso, beh, a Diego riconosco il tocco in più della originalità…"

Tra i tanti ex calciatori che blaterano di pallone, beh, Eraldo Pecci è il mio preferito. Perché non specula sui ricordi, ha una cultura vera, ha pure scritto libri adorabili. E dunque…

"Dunque io ho vinto uno scudetto col Toro e sono stato compagno del Pibe de Oro al Napoli – sospira Eraldone –. Pelé e Maradona stanno nell’empireo del football, con Cruyff, l’olandese dell’Arancia Meccanica. Immagino che alla unanimità, quando fra cento anni verrà il momento, Lassù accoglieranno Messi nel loro club".

Ma chi è stato il più grande?

"Pedernera".

È una parolaccia?

"No, no. Pedernera fu un fuoriclasse sudamericano straordinario tra le due guerre mondiali del Novecento. Di Stefano, l’asso del Real Madrid, a chi lo esaltava come numero uno del calcio rispondeva dicendo: eh, ma allora non avete mai visto Pedernera…"

Infatti non c’era la tv.

"Questo ci porta su un altro terreno: è la televisione a rendere il calcio un evento planetario. Pelé è stato un gigante e le dirette via satellite hanno contribuito ad alimentare il suo mito. Maradona e Leo hanno valorizzato all’ennesima potenza l’impatto mediatico del football. In questo, sono figli della stessa leggenda".

Meglio O Rei, Dieguito o Messi?

"Siccome non posso scomodare di nuovo Pedernera, mi appello a Che Guevara".

Andiamo bene.

"Adesso mi spiego. E sia chiaro che la mia non intende essere una critica a Pelé e a Messi. Entrambi hanno accettato di essere parte del Sistema. Pelé, che era una leggenda, non ha mai criticato il potere della Fifa, da Havelange a Blatter. E Messi ha ritirato l’ultima Coppa indossando il mantello che stava a cuore agli emiri del Qatar…"

Tradotto?

"Tradotto, Maradona invece era un rivoluzionario. Si è sempre sentito tale. Potrei dire che avvertiva la responsabilità sociale del suo essere fenomeno. Se vedeva una ingiustizia, si ribellava. A qualunque costo".

Beh, non voglio rovinare il quadretto idilliaco, ma Maradona festeggiava pure i gol segnati di mano, una porcata a prescindere. E francamente non risulta che Pelé o Messi abbiano mai fatto altrettanto…

"Accetto l’obiezione, anche se forse potremmo considerare gli aspetti ‘politici’ di una partita fra inglesi e argentini con il ricordo della guerra per le Falkland Malvinas ancora fresco. Una volta ad una festa di compleanno Diego disse che per regalo avrebbe voluto segnare un altro gol di mano all’Inghilterra! Ma quello che voglio dire è che stiamo comunque parlando di tre idoli assoluti, con personalità distinte e distanti. Gente che ha regalato emozioni meravigliose a chi ama il calcio".

E non abbiamo visto Pedernera.

"Appunto, amico mio, appunto".