Giovedì 18 Aprile 2024

Tour de France 2019, pagelle dopo la tappa 13. Fenomeno Alaphilippe ma Thomas c'è

Il francese sorprende con una crono perfetta, il gallese guadagna su tutti i favoriti della vigilia. Bardet si conferma la maggior delusione

Alaphilippe vince la tredicesima tappa al Tour de France 2019 (LaPresse)

Alaphilippe vince la tredicesima tappa al Tour de France 2019 (LaPresse)

Pau, 19 luglio 2019 - Inarrestabile Julian Alaphilippe. L'uomo delle corse da un giorno, già maglia gialla, s'impone anche nella cronometro di Pau (tappa numero 13 del Tour de France 2019), allungando il vantaggio sugli scalatori. Ora il francese sogna di trionfare, ma dovrà dimostrare di averne ancora per i tapponi di montagna, a cominciare da quello di domani, con arrivo in salita sul Tourmalet.  Rivale numero 1 è Geraint Thomas, secondo oggi e secondo nella classifica generale: il gallese guadagna ancora sui favoriti della vigilia. Grandi delusi di oggi Bardet, Bernal, Landa e Quintana. 

Classifica generale dopo la tappa 14

Ecco i voti di ANGELO COSTA  10 a Alaphilippe. Nel giorno in cui doveva rimetterci, guadagna ancora. Crono fantastica, comandata dall’inizio alla fine, il modo migliore per festeggiare il centesimo compleanno della maglia gialla che continua ad indossare. Corridore senza limiti, dovrà scoprire adesso se ne ha ancora tanti nei tapponi di montagna, non certo il suo salotto: si è già dimostrato un fenomeno, chissà se lo è abbastanza per vincere il Tour. 9 a Thomas. Nella crono è battuto, non certo sconfitto: classifica alla mano, dei favoriti della vigilia è quello che guadagna su tutti i rivali previsti. E non poco: quasi un minuto e mezzo sul compagno Bernal, che resta la sua miglior arma tattica, quasi due su Quintana, addirittura di più su un Bardet che continua a non azzeccarne una. Tutti incantati da Alaphilippe, ma il gallese è già appostato nella posizione ideale. 8 a Mas. Anni 24, debuttante al Tour, segni particolari scalatore. Attenzione allo spagnolino che in patria già paragonano a Contador: è uno che impara in fretta. Dell’illustre predecessore ha la vocazione alle scalate e agli attacchi in montagna, qui dimostra di esser uno che non molla anche a cronometro: visti i risultati, in casa Deceuninck questa tappa l’hanno studiata bene, ma lui fa più del previsto. Per dirla alla spagnola, Mas. 6 a Aru. E’ in linea con i grandi delusi di giornata, ma rispetto a Bernal, Landa e Quintana non è in Francia per far classifica, bensì per raccogliere tutto quel che di buono arriva. Di buono arriva anche questo risultato che conferma la buona condizione del sardo, di nuovo a suo agio nei panni di corridore di prima classe: che lui per primo non si faccia illusioni (‘ci saranno giorni storti, sono qui per crescere’) dimostra anche la sua lucidità. 5 a Quintana. La crono non è il suo terreno e infatti passa all’incasso, scivolando in classifica a due minuti e mezzo da Thomas. Finite le sofferenze, arrivano le occasioni: di salite oltre quota duemila ce ne sono parecchie di qui a Parigi, a cominciare subito dal Tourmalet. Se davvero è l’aquila che tutti ricordano, non deve perdere tempo per dimostrarlo: avendo annunciato di aver voglia di dar battaglia, non gli resta che farlo. 4 a Bardet. Tutti i favoriti fanno male, lui riesce persino a fare peggio: dei grandi nomi della vigilia, è quello che va più alla deriva. Parte ingolfato e così precede e a nulla serve il cambio della bicicletta, ammesso che sia una scelta e non una necessità. Fra crono di gruppo e individuale, assomma buona parte di un ritardo che rendono il suo Tour già disastroso: ben venga la montagna, anche se non sembra attrezzato per i miracoli.