Giovedì 18 Aprile 2024

Torna la vera Juve, Inter arrivederci a Roma

Bernardeschi e Danilo battono la Fiorentina dopo l’1-0 dell’andata: la Signora raggiunge i nerazzurri nell’ultimo atto l’11 maggio

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dall’inviato Giampaolo Marchini

TORINO

Ti aspetti Vlahovic, ma alla fine la qualificazione è decisa da un altro ex: Bernardeschi. Già, è proprio il protagonista meno atteso a decidere la seconda finalista che si giocherà la coppa Italia con l’Inter. Pallonetto e assist per l’esterno di Allegri che manda all’inferno una Fiorentina che ha dato l’impressione di aver sprecato una buona occasione. Peccato. Merito comunque ai bianconeri capaci di fare muro e tenere lontane voci e illazioni su presunti ritorni e partenze eccellenti. La sostanza è una vittoria blindata da una Juve più operaia del solito e forze meno bella. Ma per vincere va bene anche così.

Mescola le carte Allegri che si affida a un antico 4-4-2 che sa più di necessità che virtù, con Bernardeschi largo sulla mediana e Morata a fare coppia con Vlahovic, l’ex atteso più a Torino che a Firenze. Mentre Cuadrado parte dalla panchina.

Novità anche in casa viola. Italiano cambia ancora, mandando in campo a sorpresa Dragowski, mentre si rivede Quarta complice l’attacco di gastrointerite che mette fuori causa Milenkovic alla vigilia. Torna Duncan dal primo che vince il ballottaggio con Maleh, mentre Ikoné, altra sorpresa, si piazza sulla linea dei centrocampisti, con Saponara terzo della linea offensiva. Davanti confermatissimo Cabral. Solito fraseggio viola, con Torreira permo delle iniziative, con i bianconeri più preoccupati a tenere le distanze e coprire gli spazi, aspettando il momento giusto per ripartire. Vlahovic e Morata confezionano la prima occasione, ma in fuorigico. Juve sotto ritmo, coperta, con i viola più intraprendenti. Ma è Vlahovic a spaventare la Fiorentina: botta secca in diagonale, respinge Dragowski, con Morata che chiedeva palla al centro. Sale di giri il motore bianconero, ma sono sempre le giocate di Vlahovic a tenere in apprensione la retroguardia viola che si disimpegna anche senza fronzoli. Nel momento forse migliore della Fiorentina la doccia fredda. Ikoné perde una sanguinosa palla in attacco e la Juve, su di un’ennesima ripartenza, sfrutta un’uscita bislacca di Dragowski e un colpo di testa di Biraghi. Il capitano viola preso in contropiede dallo sbaglio del portiere per liberare la piazza sui piedi di Bernardeschi, abilissimo a segnare l’uno a zero. Lo schiaffo sveglia i viola che vanno vicini al pari con Cabral bravo a farsi spazio, ma la sua sventola da distanza ravvicinata è dininnescata dai riflessi di Perin. Secondo tempo senza Torreira (infortunato),dentro Amrabat, con spremazia territoriale viola e Juve sempre di rimessa, come nell’occasione della traversa scheggiata da Zakaria. Occasionissima viola al 58’: Saponara mette dentro un traversone basso e Cabral non ci arriva per un soffio. Poi sulla spinta della Fiorentina il possibile 2-0: parte tutto da Bernardeschi che pennella a centro per Rabiot, rimpallo vinto e palla alle spalle di Dragowski. Il colpo del possibile ko, annullato però per fuorigioco: il 2-0 arriverà poi in extremis con Danilo. Juve in finale, sarà ancora Derby d’Italia.