Martedì 23 Aprile 2024

Torna la Quadarella "Veleno": è un bronzo

Simona si riprende il suo soprannome letale e riscatta la delusione del 1500: gran medaglia dietro Ledecky e tanta fiducia per Roma

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di Gianmario Bonzi

Quadarella déjà-vu. Dalla delusione per i 1500 sl andati diversamente da come sperato, al riscatto di bronzo nella distanza più corta, che ama meno, ma nuota meglio, esattamente come ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Le analogie però si fermano qui. Perché, là, in Giappone, la campionessa romana si era recata dopo aver subito un tremendo attacco di gastroenterite alla vigilia della partenza dall’Italia, con tanto di tre chili persi in pochi giorni. La medaglia fu un mezzo miracolo, di classe e orgoglio. E c’era l’australiana Titmus, assente invece a Budapest. In Ungheria, invece, Simona è stata letteralmente "tritata" dalle avversarie sulla distanza lunga anche perché la condizione non è delle migliori, un po’ per il fatto che i mezzofondisti hanno patito di più l’improvviso inserimento di un Mondiale a giugno, arrivato a stravolgere la loro preparazione, un po’ perché il pensiero è gioco forza rivolto alla piscina del Foro Italico, dove ad agosto, agli Europei, gareggerà in casa. E chi è stato a Roma ai Mondiali 2009 (noi c’eravamo) non può aver dimenticato il boato che accompagnò le vasche d’oro di Alessia Filippi, altra figlia della Città Eterna, sui 1500 sl. Sensazioni che la fuoriclasse della borgata Ottavia vuole provare sulla sua pelle.

Ieri comunque sulle 16 vasche super Simo, antico soprannome "veleno" per la tempra agonistica che riversa in acqua (azzeccassimo), è stata favolosa: ha lasciato andare sua maestà Ledecky verso la gloria, imprendibile e oro storico in 8’08’’04 (il 5° consecutivo sulla stessa distanza, la prima a riuscirsi, uomini o donne non fa differenza, Phelps si fermò a 4), per lottare spalla a spalla con la folta concorrenza dietro e dare lo strappo decisivo a metà della sua fatica, risucchiando anche per qualche istante nel finale l’australiana Melverton, azzardatasi a tenere per 600 metri il ritmo di Katie, e poi letteralmente crollata, non così tanto però da lasciare l’argento.

Alla fine, nonostante una batteria sottotono giovedì, Quadarella ha mostrato il suo enorme carattere chiudendo di bronzo in 8’19’’00. Certo, il suo personale recita 8’14’’99, valse l’argento a Gwangju 2019 spalla a spalla con Ledecky, ma oggi la forma è quella che è. Quarta medaglia iridata individuale (una d’oro) e tanta felicità: "Ho messo tutta me stessa in acqua - dice -. Sono contenta, mi spiace per i duetre decimi che mi separano dal secondo posto. Pensavo di aver preso l’australiana e invece no. Torno a casa con una medaglia, un buon tempo, un Europeo da vivere a tutta nella mia Roma. Sono felice". L’ha aiutata anche l’assenza improvvisa della "aussie" Lani Pallister, positiva al Covid-19 ieri, ora in isolamento per sei giorni. Si era qualificata per l’ultimo atto negli 800 sl con il secondo crono assoluto.

Niente da fare per Zazzeri, 6° nella finale dei 50 stile libero (in 8 sotto i 22"), Panziera (ancora 4a sui 200 dorso), mentre oggi l’Italia può sognare in grande soprattutto con Pilato (50 rana, 1a in semifinale), Ceccon (vale il bronzo sui 50 dorso), Paltrinieri (sotto tono in batteria, ma capace del riscatto stile-Quadarella sui 1500sl) e la 4x100 misti, anche da oro. Ovviamente, sarebbe una prima volta...