Sabato 20 Aprile 2024

Tirreno Adriatico 2019, prima tappa: si parte con il brivido. Ecco come è andata

La Mitchelton di Adam Yates beffa in extremisla Jumbo di Roglic dopo aver rischiato di cadere per colpa di uno spettatore come già la Bora

Michael  Hepburn (foto Lapresse)

Michael Hepburn (foto Lapresse)

Lido di Camaiore (Lucca), 13 marzo 2019 - Vincere la cronosquadre che apre la Tirreno-Adriatico 2019 è un brivido doppio per la Mitchelton Scott. Intanto perché, partita per ultima, la formazione di Adam Yates rovina in extremis il sogno della Jumbo di Roglic, che già pregustava il successo. Poi perché, dopo una curva a poco più di un chilometro dal traguardo, il trenino australiano, viaggiando a 57,5 orari di media, rischia di investire una signora che incautamente sta attraversando la strada col suo cane. Per quanto incredibile, sarebbe il secondo incidente del genere in giornata: nel primo, uno spettatore, con una mossa analoga, taglia il rettilineo davanti alla Bora di Sagan e viene centrato in pieno da Gatto e Majka. Incolumi i due ciclisti, ripartiti e regolarmente arrivati al traguardo, finisce all’ospedale con ferite varie colui che in barba ai controlli ha attraversato il viale della corsa.

Tirreno-Adriatico 2019, seconda tappa. Orari tv, percorso e favoriti LA CLASSIFICA - Dietro la Mitchleton, che veste la maglia con Michael Hepburn transitato per primo sotto il traguardo, ci sono la Jumbo di Roglic a 7’’, la Sunweb di Dumoulin a 22’’ e la Deceuninck di Alaphilipp a 37’’. A seguire la Sky di Thomas (a 47’’), la Lotto di Wellens e Benoot (54’’), la Ef di Bettiol (56’’) e la Groupama di Pinot (58’’). Male la Bahrain di Nibali, decima a 1’10’’, e la Ccc di Van Avermaet a 1’12’’. LA CORSA - A fare la differenza non è soltanto la diversità di ritmo, ma anche il meteo: più di una squadra, su tutte quelle di Alaphilippe e dell’olimpionico Van Avermaet, trova asfalto bagnato, mentre quelle che conquistano il podio hanno il vantaggio di pedalare su strada asciutta. LE PAROLE - Michael Hepburn, 27 anni, australiano, pistard di alto livello con sei mondiali e due argenti olimpici in bacheca, se la ride sotto un paio di baffoni alla moda: ‘Il piano di oggi era andar forte il più possibile: abbiamo trovato una buona strada e siamo riusciti a cogliere il risultato massimo. Il brivido finale? Per fortuna eravamo più a destra rispetto alla signora col cane, credo che si spaventerà di più lei rivedendo in tv cosa è accaduto all’altro passante che ci si è scontrato con la Bora’.