Giovedì 18 Aprile 2024

Picchia la ex, graziato Kyrgios: "Un gesto dovuto allo stress"

La sentenza choc. Il tennista al processo ammette di aver scaraventato la ragazza sul marciapiedi: soffrivo di depressione. Il giudice: tratterei così ogni giovane, tu però sai colpire bene quella pallina

Canberra, 4 febbraio 2023 - Colpevole, ma non condannato. Dunque, graziato. È l’epilogo paradossale dell’ultimo guaio giudiziario della star australiana del tennis, Nick Kyrgios, il più classico dei fenomeni ’tutto genio e sregolatezza’. Il 27enne di Canberra – arrivato in tribunale con le stampelle dopo un intervento chirurgico al ginocchio – si è dichiarato colpevole di aver aggredito l’ex fidanzata Chiara Passari, ma ha evitato una sentenza penale per quello che il magistrato ha definito un "singolo atto di stupidità, dettato da frustrazione" e ha definito il tennista: "Un giovane che ha cercato di districarsi da una situazione emotiva pesante e ha agito nella foga del momento", archiviando l’accusa. "Ti sto trattando nella stessa maniera in cui tratterei qualsiasi giovane in tribunale – ha proseguito il magistrato Beth Campbell nel suo verdetto –. L’unica differenza è che tu sei un giovane particolarmente capace di colpire bene una pallina da tennis".

Nick Kyrgios, 27 anni e numero 20 del mondo, con la ex fidanzata Chiara Passari
Nick Kyrgios, 27 anni e numero 20 del mondo, con la ex fidanzata Chiara Passari

Come dire, quella forte spinta di un omone alto 1,93 metri per 85 chili che scaraventò sul marciapiedi una ragazza fu un fatto lieve. Anche perché gioca a tennis da dio. Il giudice ha evidenziato il fatto che l’aggressione perpetrata è stata di bassa gravità e soprattutto perché non è stata evidenziata premeditazione.  La vittima aveva sporto denuncia dieci mesi dopo i fatti, dopo che la relazione si era conclusa. Passari aveva affermato "di essere stata gravemente traumatizzata dall’accaduto, di aver subito una grave perdita di peso, di essere rimasta a letto giorno e notte, incapace di dormire o di formare nuove relazioni sentimentali". Nonostante ciò, la condanna non è arrivata. Gli avvocati di Kyrgios volevano far archiviare l’accusa, sostenendo che si trattava di un episodio isolato. E chiedevano di prosciogliere il loro assistito per motivi mentali.

Kyrgios spinse Passari dopo che lei provò a impedire alla sua auto di allontanarsi mentre i due stavano litigando il 10 gennaio 2021. "Non ero in una buona situazione quando è accaduto e ho reagito a una situazione difficile in un modo di cui mi rammarico profondamente – ha detto Kyrgios, che ha vinto 7 titoli Atp per 12 milioni di dollari di montepremi –. So che non è stato giusto e sono sinceramente dispiaciuto per il dolore che ho provocato". L’avvocato di Kyrgios ha sostenuto che il suo cliente tentò di calmare gli animi chiamando un Uber e tentò ripetutamente di allontanare "in modo lecito" Passari dall’auto. Il legale Kukulies-Smith ha anche detto che ci fu "un legame tra la salute mentale e l’autore del reato, anche se oggi non ne soffre più nella stessa misura". Lo psicologo di Kyrgios, Sam Borenstein, ha spiegato che la malattia mentale del tennista era "ricorrente e che aveva sofferto di pensieri di autolesionismo, ma le sue condizioni erano migliorate".