Djokovic ammette: dichiarazioni errate e isolamento violato. "Rischia 5 anni"

Informazioni non vere nella richiesta d'ingresso in Australia del tennista serbo. In precedenza in Serbia, sebbene positivo, avrebbe incontrato un giornalista francese per un'intervista. I fuzionari dell'immigrazione stanno indagando

Novak Djokovic al  Melbourne Park (Ansa)

Novak Djokovic al Melbourne Park (Ansa)

Melbourne, 12 gennaio 2022 - Novak Djokovic ha ammesso "un errore umano e certamente non volontario" nella compilazione del modulo di richiesta d'ingresso in Australia, e nel suo comportamento incauto dopo essere risultato positivo al Covid-19 a dicembre. Il campione serbo lo ammette in un post su Instagram mentre è ancora in attesa del visto. 

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Nole, dopo una prima vittoria in tribunale, ora aspetta la decisione definitiva del governo di Canberra per poter partecipare agli Australian Open. Il tennista, riguardo alla dichiarazione rilasciata ai funzionari dell'immigrazione australiana, ha parlato di un errore di un membro del suo staff, che nel compilare il questionario aveva inserito informazioni non corrette, come il fatto che Djokovic non aveva viaggiato nei 14 giorni precedenti, mentre in realtà si era recato in Spagna dalla Serbia. 

"Viviamo in tempi difficili in una pandemia globale e a volte si verificano degli errori", ha affermato Djokovic, che comunque si sta allenando per gli Australian Open da lunedì. 

L'altro, il fatto di non essersi isolato dopo essere risultato positivo al Covid, è stato un "errore di giudizio". Nole si è comunque recato nel suo centro di tennis a Belgrado il 18 dicembre per un "impegno per un'intervista con L'Equipe" perché "si sentiva obbligato" e "non voleva deludere il giornalista". Ma il tennista assicura di aver tenuto le distanze e di aver indossato la mascherina, salvo quando sono state scattate le fotografie per il servizio. "Dopo l'intervista mentre tornavo a casa per isolarmi per il periodo richiesto, ci ho riflettuto e ammetto che questo è stato un errore di giudizio e accetto che avrei dovuto riprogrammare l'impegno". 

Prima ancora Novak era stato visto in centro a Belgrado il 16 dicembre, e il 17 aveva partecipato a un evento con i giovani tennisti della federazione serba. Ma in quelle occasioni, secondo la madre Dijana, Nole non sapeva di essere positivo.

Il giornale sportivo francese ha quindi ricostruito l'accaduto durante la consegna del premio "Champion of Champions 2022" a Djokovic, il 18 dicembre. L'intervista di Franck Ramella è durata 33 minuti, e il quotidiano conferma che al momento di scattare le foto Djokovic si sarebbe tolto la maschera. Il reporter però non sapeva nulla, Ramella avrebbe appreso del contagio solo dopo il fermo del tennista in Australia. Ed ha aggiunto che era stato pattutito che non avrebbe fatto domande sui vaccini nel corso dell'intervista. In seguito Ramella è risultato negativo al test.

Il tennista serbo si dice vittima di una "disinformazione" che considera "molto dolorosa" per la sua famiglia, e afferma di aver "fornito ulteriori informazioni al governo australiano per chiarire la questione".

La stampa australiana ha rivelato che l"'indagine del Dipartimento degli affari interni sulla star del tennis si è ampliata fino a includere la sua violazione dei requisiti di isolamento in Serbia, le dichiarazioni errate sul suo modulo di iscrizione al viaggio e le incongruenze alla data del suo test Covid. Dopo le ammissioni del tennista serbo su Instagram, gli affari interni stanno ora esaminando la discrepanza tra la data dichiarata e quella ammessa: la pena per aver fornito false prove è una detenzione di cinque anni". Un provvedimento estremo che difficilmente le autorità aussie applicherebbero nel caso di Nole. Mamma Dijana, che spera ancora che il figlio possa giocare gli Open, ammette che esiste la possibilità che il campione serbo venga espulso dall'Australia. 

E dalla Serbia si fa sentire anche la premier Ana Brnabic: "Non conosco i dettagli di quanto accaduto a dicembre, solo Djokovic li conosce. Se fossero confermate le versioni, si tratterebbe di una chiara violazione alle regole in Serbia".