Venerdì 14 Febbraio 2025
DORIANO RABOTTI
Sport

Tania Cagnotto: "Non sopportavo più lo stress. Lo sport? Sono diventata pigra"

L’ex campionessa di tuffi farà la mental coach: so che cosa vuol dire sopportare la pressione. "Ho avuto bisogno di staccare, quando sono ritornata in palestra mi sono un po’ annoiata"

Tania Cagnotto, 38 anni: "È stato un onore essere di esempio per altri. E mi fa piacere se mi riconoscono per strada"

Bologna, 2 ottobre 2023 – Quando ogni tuffo è un avvitamento dentro la tua stessa anima, quando il viaggio verso l’acqua è un volo a fonderti nell’elemento che più ami e più odi nello stesso momento, il rischio di perderti è altissimo. Tania Cagnotto ha vinto tantissimo, l’oro mondiale, è salita due volte sul podio alle Olimpiadi. Eppure nessun pasto è stato gratis: dietro quei successi ci sono tanti sacrifici e tante rinunce. Gocce di fatica che hanno scavato la roccia della pazienza fino a farla smettere: "Oggi voglio aiutare i ragazzi ad affrontare le gare, quelle che alla fine io non riuscivo più a sopportare", racconta la trentottenne ex campionessa dei tuffi che oggi fa la mamma e si prepara a un futuro da mental coach , con tanto di master.

Tania, come è la vita lontana dagli allenamenti?

"È cambiata parecchio. Adesso faccio quasi solo la mamma di bambine che succhiano molta energia. Intanto collaboro con la federazione, facciamo incontri con ragazzi che competono a livello giovanile e con la nazionale. Li accompagno nell’affrontare queste sfide, e sto frequentando un master per mental coach ".

Una volta uno sportivo non avrebbe mai ammesso di aver bisogno di aiuti che oggi sono diventati “normali“.

"Io sono stata sempre ben seguita da una psicologa, ho fatto un percorso con lei. Dopo una carriera come la mia penso di avere qualche argomento in più per avvicinarmi ai ragazzi, non sempre gli allenatori riescono a capire questa esigenza, anche se sono bravissimi sul piano tecnico. La figura del mental coach è molto positiva".

La carriera di un atleta è piena di rinunce. Dopo aver smesso lei quale sfizio si è concessa?

"Il 2016 è stato l’anno più bello della mia vita: mi sono sposata, non avevo più pensiero di dover controllare il cibo, il sonno, prima era tutto programmato. Ho fatto anche uno show televisivo, ho ritrovato una leggerezza nella quotidianità"

Non le manca proprio niente, di quella vita precedente?

"Dopo la maternità ovviamente tutti i viaggi li faccio con le bambine, quindi sono molto diversi da prima. Sicuramente mi mancano i viaggi con la squadra".

Ha appena partecipato all’evento “Lo spettacolo della salute“: di che cosa si tratta?

"Abbiamo parlato dell’utilità di fare esercizio fisico in generale, all’interno di un campus bellissimo a Treviso. Mi hanno chiamato a parlare della mia esperienza per diffondere il messaggio positivo dello sport che aiuta a tenersi in forma. Anche se forse in questo momento io non sono l’esempio migliore...".

Perché?

"Sono un po’ pigra, ma ho avuto bisogno di staccare, ho fatto fin troppi allenamenti per tanti anni. Ma voglio tornare in palestra prima o poi, anche se quando ci sono tornata, dopo aver smesso, un po’ mi annoiava".

Sicuramente nelle gare c’era più adrenalina.

"Vero, ma io ho smesso proprio per la troppa tensione e le responsabilità che mi sentivo, non era facile fare tutta quella fatica e non sapere fino all’ultimo secondo in cui entravo in acqua nell’ultimo tuffo di una gara come sarebbe andata, se gli sforzi avrebbero ottenuto il risultato che meritavano".

Voi campioni siete un esempio. Non è un peso, a volte?

"Per me è stato tantissime volte un onore e non nego che mi fa piacere se mi riconoscono per strada. Allo “spettacolo della salute“ alcuni presenti mi hanno detto di aver pianto sentendomi parlare della mia esperienza e vedendo il video. Poi, come in tutte le cose, ogni tanto c’è il lato meno piacevole. La cosa che mi dava più fastidio era il poco rispetto per la mia privacy".

Non ci dica che essere anche una bella ragazza le pesava...

"No, quello no. Però non è stato facile, finché non ho conosciuto mio marito per me era difficile capire se un ragazzo era interessato a me o al personaggio, all’idea".

E come ha fatto a capirlo?

"Perché a lui interessava solo il calcio. Quando sui giornali c’erano le pagine che parlavano di me, lui le saltava...".