Martedì 16 Aprile 2024

Tamberi costretto ad aggrapparsi alla cabala

A Montecarlo finisce ottavo saltando solo 2,20: un anno fa, prima di Tokyo fece 2,21. "Sono stanco, ma in 7 giorni può cambiare tutto"

Gianmarco Tamberi

Gianmarco Tamberi

di Doriano Rabotti

Meglio aggrapparsi ai ricorsi storici, perché se deve andare male come l’anno scorso, che ci vada pure: Gimbo Tamberi non arriva agli Europei di Monaco nella migliore delle condizioni possibili, e il modesto 2,20 saltato ieri a Montecarlo nell’ultima prova è lì a confermare che rispetto ai Mondiali di Eugene, dove pure non era al meglio sul piano fisico, stavolta c’è anche il segno lasciato dal Covid.

Eppure non andò tanto meglio prima delle Olimpiadi, che poi Gimbo vinse: l’anno scorso sempre a Montecarlo, nell’ultima gara prima delle Olimpiadi, il saltatore marchigiano arrivò solo un centimetro più su, a 2 metri e 21.

Diciamo che la pedana del Principato non è esattamente quella preferita da Tamberi, che qui stabilì il suo primato personale a 2 e 39 per rompersi subito prima dei Giochi di Rio. C’è un’altra considerazione che incoraggia se non all’ottimismo, quanto meno a dare fiducia a un campione che ha sempre dimostrato di saper dare il massimo a sua disposizione. Ieri Gimbo ha chiuso all’ottavo posto su dieci, saltando i 2,20 al secondo tentativo e poi fallendo tutti e tre i salti a 2,25. Ma davanti a lui sono arrivati l’amico Barshim, qatariota, il coreano Woo, il neozelandese Kerr, l’americano JuVaughn, il canadese Lovett, lo statunitense Shelby e l’ucraino Protsenko, che in realtà ha solo saltato i 2,20 con un tentativo in meno, fallendo i 2,25. E solo l’ucraino sarà presente agli Europei. L’israeliano Yonathan Kapitolnik è arrivato dietro Gimbo. Il salto in alto è uno sport strano, due giorni prima Tamberi aveva vinto con 2,24 in Ungheria: a trent’anni lui sa benissimo come gestire il suo fisico e dove andare a pescare le energie rimaste, il Covid è stata solo l’ennesima mazzata di un anno che si fa fatica a definire fortunato.

"Mi aspettavo un altro tipo di prestazione e mi dispiace per le tantissime persone venute a sostenermi – ha detto Gimbo alla fine – ero molto stanco, mi sentivo svuotato, non ho recuperato a pieno dalla gara in Ungheria ma non credo che questa serata precluderà la mia partecipazione agli Europei. Per quanto non mi sentissi bene già dal riscaldamento, ho voluto provarci, anche per l’affetto dei tanti tifosi italiani in tribuna. Questi due test non sono stati un gran successo, ma li metto da parte, non riesco a prendermela con me stesso: giorno dopo giorno mi sento un pochino meglio, so che in 7-8 giorni può cambiare tutto e lì mi aspetta un’altra gara. L’obiettivo è andare in finale e poi giocarmi tutto".

L’Italia dell’atletica sorride comunque con Roberta Bruni che ha chiuso quarta nel salto con l‘asta, fermandosi a 4,66: anche lei si è arresa solo ad un’europea, la greca Stefanidi, all‘australiana Nina Kennedy e alla statunitense Sandi Morris.

Serata importante anche per il talento emergente Mattia Furlani, diciassettenne che ha provato l’atmosfera dei ’grandi’ concludendo con un buon settimo posto nel salto in lungo con 7 metri e 90 al primo salto.