Superlega, i ribelli ora ricorrono alla Corte europea

Nel mirino la posizione dominante di Uefa e Fifa contro la concorrenza

Il caso Superlega approda alla Corte di Giustizia europea, quella che 25 anni fa ha rivoluzionato il mondo del calcio con la sentenza Bosman. E se le premesse del ricorso si mostreranno fondate, i giudici potrebbero di nuovo stravolgerlo. Il magistrato del Tribunale commerciale 17 di Madrid, Manuel Ruiz de Lara, punta infatti il dito contro la posizione dominante di Uefa e Fifa, adombrando l’ipotesi di una violazione della libera concorrenza ai sensi degli articoli 101 e 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Il tribunale del Lussemburgo è la corte suprema di tutte le corti supreme dell’Unione e ha il potere di decidere se la Uefa e la Fifa sono beneficiarie dei diritti economici televisivi e del potere di impedire l’organizzazione di altre competizioni rivali, come appunto la Super League. Il braccio di ferro sul progetto che rischia di escludere dalla Champions Juve, Barcellona e Real, tra i dodici fondatori gli unici club a non rinunciare al progetto, è dunque destinato a proseguire e a coinvolgere non soltanto la giustizia sportiva. "Chi fa parte delle competizioni nazionali deve accettare gli statuti che sono alla base delle regole e che recepiscono i principi fissati dagli statuti internazionali, cioè del Cio. La Superlega va al di fuori di questi principi", ribadisce il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in occasione della sua elezione nella Giunta Nazionale del Coni, da giorni impegnato a ricucire lo strappo, che rischia addirittura di portare all’esclusione dei bianconeri dalla serie A. Il 17 maggio lunedì prossimo, è il termine limite per le iscrizioni ai tornei, in quella data si riunirà il Consiglio Federale e verranno fatte tutte le verifiche, "ma le diplomazie delle parti sono al lavoro" conclude l’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo.