di Gianmario Bonzi Incredibile Paltrinieri, superman delle acque: in piscina o all’aperto, non fa differenza, visto il bronzo conquistato ieri nella staffetta sul lago, dopo l’oro nei 1.500 in piscina del giorno prima. I giovani avanzano, si prendono il proscenio, guadagnano più peso nello spogliatoio, ma il capitano continua a dare l’esempio in acqua, è amato e rispettato da tutti i compagni perché resta un ragazzo semplice ancorché dal carattere deciso e forte, e sabato ha insegnato a tutti, sulla scia di Quadarella, come si ribalta la situazione dopo la delusione provata sugli 800 sl. La fuga per la vittoria di Gregorio Paltrinieri da Carpi (Modena) nei 1500 sl è già nella storia dello sport italiano, come il 25 giugno 2022, uno dei quei giorni da tramandare ai posteri e ultimamente stano diventando tanti, dall’11 luglio 2021 con Berrettini in finale a Wimbledon e il trionfo della banda di Mancini a Wembley, al 1° agosto 2021, con i 7’ beatamente folli griffati Tamberi-Jacobs ai Giochi di Tokyo 2020. Greg però è Greg, unico nel suo genere. Non è facile essere leader di un gruppo di fenomeni e allo stesso tempo persona molto apprezzata per la propria umiltà e serenità, come ci raccontava qualche anno fa una componente della squadra azzurra. Paltrinieri è l’esempio perfetto di questa Italia vincente e commovente negli sport olimpici, perché alto, bello e bravo, anche se feroce agonisticamente parlando in acqua. Potete già metterlo lì nell’Olimpo dei più grandi italiani di sempre con i Coppi, i Tomba, i Valentino Rossi, i Mennea, anche se la sua storia agonistica è lungi dal concludersi perché a 27 anni non sei passato di moda nel nuoto moderno e ieri tra l’altro il capitolo in acque libere ha portato subito in dote per lui l’undicesima medaglia iridata complessiva, esattamente come una certa Federica Pellegrini.  In un attimo dal cloro al lago, senza colpo ferire: dalla corsia della Duna Arena al Lupa Lake l’Italia con Paltrinieri resta sempre sul podio. Ginevra Taddeucci, Giulia Gabbrielleschi, Domenico Acerenza e Gregorio magno (nella foto) conquistano la medaglia di bronzo nella staffetta del fondo, che per la prima volta è stata nuotata sulla distanza dei 6 chilometri. Il Nettuno delle acque tocca in ultima frazione 1h04’43“ netto insieme all’ungherese Kristof Rasovszky, che viene premiato dal fotofinish. Vince in 1h04’40 la Germania di Florian Wellbrok, campione olimpico e mondiale della 10 km. Per i tedeschi si tratta del quarto successo nelle ultime cinque edizioni (2013, 2015, 2019, 2022). Al Balaton, nel 2017, finirono ottavi. Per l’Italia è il terzo podio iridato consecutivo nella specialità e con al lancio l’esordiente Taddeucci. "E’ stata dura - le parole di Greg -. Poi mi sono trovato in una situazione complicata perché ero schiacciato da Wellbrock e Rasovszky e non avevo spazio per divincolarmi. Comunque è arrivata una medaglia e siamo tutti soddisfatti. Domani (oggi, NdC) ho i 5.000, poi i 10000. Il programma è assurdo, hanno messo i 1500 attaccati alle prove di fondo. Così pongono gli atleti nelle condizioni di dover scegliere o nuotare male. Devono cambiare per tutelare gli atleti e garantire lo spettacolo", dice. E lui se lo può permettere.

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di Gianmario Bonzi
Incredibile Paltrinieri, superman delle acque: in piscina o all’aperto, non fa differenza, visto il bronzo conquistato ieri nella staffetta sul lago, dopo l’oro nei 1.500 in piscina del giorno prima.
I giovani avanzano, si prendono il proscenio, guadagnano più peso nello spogliatoio, ma il capitano continua a dare l’esempio in acqua, è amato e rispettato da tutti i compagni perché resta un ragazzo semplice ancorché dal carattere deciso e forte, e sabato ha insegnato a tutti, sulla scia di Quadarella, come si ribalta la situazione dopo la delusione provata sugli 800 sl. La fuga per la vittoria di Gregorio Paltrinieri da Carpi (Modena) nei 1500 sl è già nella storia dello sport italiano, come il 25 giugno 2022, uno dei quei giorni da tramandare ai posteri e ultimamente stano diventando tanti, dall’11 luglio 2021 con Berrettini in finale a Wimbledon e il trionfo della banda di Mancini a Wembley, al 1° agosto 2021, con i 7’ beatamente folli griffati Tamberi-Jacobs ai Giochi di Tokyo 2020. Greg però è Greg, unico nel suo genere. Non è facile essere leader di un gruppo di fenomeni e allo stesso tempo persona molto apprezzata per la propria umiltà e serenità, come ci raccontava qualche anno fa una componente della squadra azzurra. Paltrinieri è l’esempio perfetto di questa Italia vincente e commovente negli sport olimpici, perché alto, bello e bravo, anche se feroce agonisticamente parlando in acqua. Potete già metterlo lì nell’Olimpo dei più grandi italiani di sempre con i Coppi, i Tomba, i Valentino Rossi, i Mennea, anche se la sua storia agonistica è lungi dal concludersi perché a 27 anni non sei passato di moda nel nuoto moderno e ieri tra l’altro il capitolo in acque libere ha portato subito in dote per lui l’undicesima medaglia iridata complessiva, esattamente come una certa Federica Pellegrini. 
In un attimo dal cloro al lago, senza colpo ferire: dalla corsia della Duna Arena al Lupa Lake l’Italia con Paltrinieri resta sempre sul podio. Ginevra Taddeucci, Giulia Gabbrielleschi, Domenico Acerenza e Gregorio magno (nella foto) conquistano la medaglia di bronzo nella staffetta del fondo, che per la prima volta è stata nuotata sulla distanza dei 6 chilometri. Il Nettuno delle acque tocca in ultima frazione 1h04’43“ netto insieme all’ungherese Kristof Rasovszky, che viene premiato dal fotofinish. Vince in 1h04’40 la Germania di Florian Wellbrok, campione olimpico e mondiale della 10 km. Per i tedeschi si tratta del quarto successo nelle ultime cinque edizioni (2013, 2015, 2019, 2022). Al Balaton, nel 2017, finirono ottavi. Per l’Italia è il terzo podio iridato consecutivo nella specialità e con al lancio l’esordiente Taddeucci. "E’ stata dura - le parole di Greg -. Poi mi sono trovato in una situazione complicata perché ero schiacciato da Wellbrock e Rasovszky e non avevo spazio per divincolarmi. Comunque è arrivata una medaglia e siamo tutti soddisfatti. Domani (oggi, NdC) ho i 5.000, poi i 10000. Il programma è assurdo, hanno messo i 1500 attaccati alle prove di fondo. Così pongono gli atleti nelle condizioni di dover scegliere o nuotare male. Devono cambiare per tutelare gli atleti e garantire lo spettacolo", dice. E lui se lo può permettere.

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