Suning vende il 23% e trova 1,9 miliardi di liquidità Ma se non paga entro marzo c’è la scure dell’Uefa

Entro il 31 vanno saldate le spettanze di novembre e dicembre: altrimenti si rischiano pesanti sanzioni

di Mattia Todisco

La squadra sta facendo la propria parte, adesso tocca alla proprietà. Se l’Inter è lassù, in cima al campionato, molto si deve alle capacità di tecnico e giocatori e poco alla scarsa serenità che Suning sta fornendo all’ambiente. Mancano gli stipendi degli ultimi quattro mesi, da novembre in poi. I primi due vanno corrisposti almeno in parte entro la fine del mese per evitare la mannaia dell’Uefa, che ha sì allargato le maglie riguardo al Fair Play Finanziario, ma non così tanto da permettere voragini nei conti prima di cominciare la futura stagione.

Nei comunicati ufficiali da Nanchino si ostenta sicurezza, sebbene la sospensione delle attività del Jiangsu Fc (avvenuta due giorni fa e di cui Suning è proprietario) faccia intendere che gli investimenti nel calcio non proseguiranno oltre. "Hanno mancato di rispetto a dipendenti e giocatori", ha tuonato ieri Eder, ex interista passato proprio al Jiangsu. La differenza tra la situazione dell’Inter e quella del club cinese è che per i nerazzurri ci sono compratori. Il fondo londinese Bc Partners sta ancora provando ad acquistare la società, sebbene le distanze tra domanda (un miliardo) e offerta (750 milioni) per l’intero pacchetto non siano state appianate. Ogni giorno si aspetta un cambio di passo che finora è mancato, anche perché la famiglia Zhang vorrebbe festeggiare un eventuale scudetto essendo ancora in sella e vede la possibilità che questo avvenga, classifica alla mano. La vendita del 23% di Suning.com a due realtà statali in Cina ha avuto il doppio effetto di riempire le casse con 1,9 miliardi di euro e di far risalire le quotazioni in Borsa alla riapertura degli scambi, ma la strada di un eventuale rifinanziamento resta impervia, perché aggiungerebbe debiti ad altri debiti. Un fattore che aiuta Bc Partners, il cui advisor Tifosy (di cui fa parte anche Gianluca Vialli) ha appena accolto nei propri quadri l’ormai ex Cfo nerazzurro Tim Williams. Tocca a Suning, però, convincersi di non essere più in grado di garantire un futuro all’Inter.