Martedì 16 Aprile 2024

Sterrato e salite, il Giro aspetta il gran duello

Tappone a Campo Felice con Bernal ed Evenepoel pronti a darsi battaglia. Si va oltre i 1.600 metri. E Nibali è più di un terzo incomodo

di Angelo Costa

Si marcano, si annusano, si tengono d’occhio, chissà se si seguono persino in bagno: fra Bernal e Evenepoel è ormai duello quotidiano, in attesa di una tappa per suonarsele. Eccola qua, il Giro la serve subito nell’Aquilano, cinque salite con l’ascesa finale a Campo Felice, oltre quota millesei: di quelle affrontate finora, la più complicata. Si arriva sulle piste da sci, con un chilometro e mezzo di sterrato laddove d’inverno c’è la neve: esame sincero, di quelli che lascerà una traccia.

Al primo incrocio di classifica il Giro si presenta con un reuccio inedito, Attila Valter, gli attesi duellanti e un discreto esercito di candidati al ruolo di terzo incomodo. Fra questi ovviamente c’è anche il vecchio Nibali, al quale oltre alla salute fa un po’ difetto anche la fortuna: al traguardo si presenta insieme al resto della nobiltà, dopo un viaggio in cui gli succede di tutto. "Prima una foratura, poi una scivolata in curva nell’attraversamento di un paese: il mio Giro iniziato in salita non migliora", dice lo Squalo un po’ ammaccato, Senza prometter altro che difesa: "Gira così, bisogna farsene una ragione. Andiamo avanti, abbiamo Ciccone che va forte, è giusto stargli vicino", dice augurandosi che la sorte non gli presenti altri conti. Che i conti si debbano fare con gli altri due convalescenti lo dice chiaramente la classifica: Evenepoel ha un pugno di secondi su Bernal e sarebbe lui a guidare la classifica se non fosse saltato fuori un po’ a sorpresa l’Attila ungherese che finalmente anche in tv hanno imparato a pronunciare come si deve. Anche il giovin signore è curioso di avere indicazioni sul presente e un po’ anche sul futuro di questo Giro, intanto si gode un’altra giornata in rosa, "perfetta e senza rischi", oltre all’improvvisa popolarità su giornali e tv del suo Paese.

Una stella è da tempo a casa sua e non solo anche Evenepoel, seguito con particolare attenzione in questa campagna d’Italia dai suoi connazionali e non solo perché il Giro non lo vincono da oltre 40 anni: c’è voglia di capire come stia il bimbo prodigio dopo nove mesi senza corse. Da quel che si è visto finora sembra benone e lui stesso non fa nulla per nasconderlo. "Ogni giorno che passa mi sento meglio, sono contento e anche un po’ sorpreso di come sto andando in salita. Ora ci aspetta un gran bel duello, Bernal sta bene ed è motivato. Il mio primo obiettivo è non avere inconvenienti e farmi trovar pronto per i giorni decisivi, perché non so come starò dalla seconda settimana in poi".

Non lo sa Evenepoel, non lo sa nemmeno Bernal, che a dispetto di una schiena cigolante fin qui non si è tirato indietro: è ciò che ha reso bello un Giro che con lo spirito di questi duellanti, faccia a faccia già dalla prima settimana, di qui in avanti rischia persino di diventar bellissimo.