Giovedì 25 Aprile 2024

Stelle spente: Pogba e Vlahovic illusioni Juve

Paul costa tantissimo al club e ora pesa anche il suo atteggiamento, ma non sarà facile cederlo. Dusan inefficace col sistema di Allegri

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di Paolo Franci

Il sospiro di sollievo, innanzitutto. Enorme, se si tratta dell’Angel custode bianconero, quel Di Maria straordinario interprete della rincorsa juventina. E anche di Federico Chiesa, ci mancherebbe, talmente desideroso di sgommare contro il Friburgo da rischiare il ko muscolare. Ieri i due si sono sottoposti agli esami al J-Medical e in una nota ufficiale il club ha sottolineato come siano escluse lesioni per entrambi. E andata peggio ad Alex Sandro, che ha riportato una lesione di basso grado del muscolo bicipite femorale della coscia sinistra, il cui rientro è previsto per aprile, dopo la pausa per le nazionali di fine mese.

Se gli infortuni di due big sono scongiurati, resta nell’aria l’elettricità per ler disastrose prestazioni di Dusan Vlahovic e per la vicenda Pogba. Allegri, da buon livornese, dopo la vittoria di misura contro il Friburgo l’ha liquidata così, con ironia pungente: "Allo stadio però è venuto in orario...". Battuta che nasconde fino a un certo punto il malessere del tecnico e, soprattutto, il disappunto di una società che si interroga sull’affare (non) fatto prendendo il Polpo dallo United a parametro zero, è vero, ma versandogli uno stipendio da 8 milioni di euro netti più 2 di bonus. D’altra parte, i numeri sono impietosi: fin qui Paul ha vissuto una stagione stregata, con appena 35 minuti in campo a causa degli infortuni. E’ qualcuno osserva che, proprio perché ha giocato così poco dovrebbe essere affamato di campo ben oltre la logica, se il giocatore è ancora quello di una volta.

Il ritardo a cena che gli ha precluso la convocazione certo non depone verso un Pogba concentratissimo sul ritorno in campo e sul futuro ma, come sempre, saranno le prossime partite a decidere che Pogba sarà, considerando che dopo la punizione il giocatore è già tornato a disposizione. Fin qui, è stata una stagione tremenda per lui. Tutto è iniziato con l’infortunio al menisco esterno di fine luglio, quando la squadra era negli Usa. Poi le aspre polemiche sulla decisione di procedere con una terapia conservativa contro il parere degli specialisti che spingevano per una rapida soluzione chirurgica. Il motivo? Pogba non voleva perdere il Mondiale che, alla fine, salterà a causa di un muscolo traditore. Siamo alla fine di ottobre e Paul non ha ancora visto il campo. La riabilitazione si fa lenta e la prima convocazione arriva il 29 gennaio con la panchina di Monza. Il secondo esordio si concretizza da subentrato nel derby e il secondo spezzone stagionale contro la Roma all’Olimpico.

Paul ha un contratto fino al 2026 ma di cessione in ogni caso non se ne può parlare. Perchè? Il francese deve restare almeno due stagioni, in caso contrario la Juve perderebbe gli sgravi fiscali legati al Decreto Crescita. E, a proposito di conti, il club affila le armi per smontare il castello accusatorio che ha portato ai 15 punti di penalizzazione, la partita più delicata ma forse meno complicata alla luce delle recenti decisioni del Tar. Basteranno a cancellare il -15? La Juve procede con la massima cautela rispetto al diffuso ottimismo dei tifosi.