Venerdì 19 Aprile 2024

Stadio, risultati, giocatori: Allegri è in bilico

Il flop in Champions rischia di costare 120-130 milioni, l’Allianz ha sempre più vuoti, molti atleti svalutati: l’esonero sul tavolo del Cda

A meno di un improbabile rovesciamento di scenario, il destino di Max Allegri alla Juventus, a dispetto di chi fa filtrare notizie rassicuranti fornite ovviamente dalla proprietà, è segnato. Andrea Agnelli e John Elkann vogliono che sia il Cda a prendersi la responsabilità di una decisione cui gli azionisti dovranno poi far fronte economicamente, visto l’ingaggio e la durata del contratto. Ma il quadro che si prospetterà tra pochi giorni ai consiglieri di amministrazione bianconeri è desolante. Al di là del disastro tecnico sotto gli occhi di tutti, sono i riflessi economici della situazione ad imporre che sia l’organo strategico della società e non quello tecnico a decidere. Se i tifosi guardano gioco e risultati, il club ha una prospettiva giustamente più ampia. La mancata qualificazione agli ottavi di Champions significherebbe un mancato introito di una cinquantina di milioni, cui vanno aggiunti gli 80-90 milioni che verranno a mancare l’anno prossimo se la Juventus, come dice la classifica oggi, non si qualificherà tra le prime quattro a fine campionato. Ma il quadro è molto più nero. Lo Stadium, lungi dal sold out fisso dei giorni recenti, presenta ormai vuoti sempre più vistosi, che incidono, oltre che direttamente sui conti del club, anche sull’immagine all’esterno di una società che sembra perdere appeal progressivamente mentre il gioco annoia, i risultati non vengono, i giocatori si spengono misteriosamente e lo spettacolo offerto a livello internazionale è desolante. Ma un’altra voce rischia un clamoroso meno. Quando vale Vlahovic oggi? Non è l’unico caso di giocatore che si è perso: non segna, non gli arrivano palloni giocabili, soffia sconsolato sul ciuffo come unica traccia del giocatore che era prima. E dire che era partito benissimo con la doppietta al Sassuolo, così come era partito benissimo in Champions l’anno scorso con il gol a Villarreal. Così come era partito benissimo Di Maria, persosi misteriosamente tra infortuni, nervosismo e grigiore generale. Kean è sparito dai radar, Locatelli è la brutta copia del giocatore determinante all’Europeo, Bremer non è decisivo come pretenderebbero i 50 milioni spesi ed i i terzini titolari della Nazionale brasiliana Danilo e Alex Sandro sembrano impauriti. Lo stesso Kostic, dopo un ottimo avvio, è finito su un binario morto. Il Cda, più che alla classifica, guarda a parametri più vitali per il futuro del club, già fortemente condizionato dagli investimenti importanti fatti per la squadra. La sosta arriva a puntino per consentire alla società di valutare con attenzione una mossa comunque pesantissima, in un senso o nell’altro. Intanto ci si guarda intorno. Ai tifosi piace l’idea Montero, una bandiera dopo le scelte Allegri e Sarri che hanno sacrificato lo spirito di identità in funzione di altri parametri.

Montero costerebbe poco e potrebbe anche traghettare la squadra in vista di un possibile "colpo" Zidane post-Mondiali: ma l’esperimento di Pirlo raffredda questa ipotesi. Paulo Sousa è un altro riferimento importante per la tifoseria: non sarebbe un investimento dai costi impossibili e la sua esperienza gli garantirebbe di gestire tanti campioni importanti. Pochettino e Tuchel non convincono nè il club nè i tifosi. C’è anche l’idea Carrera, anche questa un po’ defilata. Uscire da questa crisi non sarà facile. Ma seguendo il filo dei soldi spesso si arriva alla verità: e la Juventus non può permettersi di continuare a perderne così tanti.