Martedì 16 Aprile 2024

Stadio con luci arcobaleno: Ceferin dice no

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L’Uefa dice no allo stadio arcobaleno al sindaco di Monaco di Baviera e lui promette di colorare i palazzi della città bavarese. Appoggiato dal resto della Germania, e d’Europa. Calcio e politica tornano a fondersi durante gli Europei, questa volta in vista della partita Germania-Ungheria, dopo la decisione di Budapest di approvare una legge contro la ‘propaganda gay’ nelle scuole. Legge stigmatizzata anche da un documento firmato da 13 Paesi Ue, tra i quali spicca la presenza di Francia, Germania e Spagna e l’adesione dell’Italia giunta ieri in serata. Il no dell’Uefa all’iniziativa del sindaco Dieter Reiter, che voleva illuminare lo stadio con le luci arcobaleno durante la partita, si trasforma rapidamente in un boomerang e in uno tsunami di critiche interrotte solo dalla reazione soddisfatta di Budapest, che la giudica una decisione "giusta". "È importante sostenere la comunità Lgbtiq", tuona Bruxelles, pur precisando di non essere competente sulla particolare questione che contrappone la città di Monaco e l’Uefa. E da lì, i tackle di gran parte dei Paesi Ue, un messaggio ad Orban assai più esteso, trasversale e deciso rispetto all’iniziale idea di accedere le luci dello stadio. Tanto che alla fine, il numero uno dell’Uefa Aleksander Ceferin, a è costretto a spiegare: "Era la richiesta di un politico - dice - chiaramente un segnale mirato a un atto politico di un governo di un altro Paese. Il calcio non può permettere di essere usato per scopi politici". Posizione condivisa da Manuel Neuer, portiere del Bayern Monaco e della Germania che indossa la fascia arcobaleno: "Con tutto il cuore sono a favore di uno stadio arcobaleno, ma in altre occasioni però, come propone l’Uefa, quando non sia per scopi politici".