Mercoledì 24 Aprile 2024

Stadi Green ma senza pass

Lo scontro governo-Figc

Gabriele Gravina, presidente della Figc (Ansa)

Gabriele Gravina, presidente della Figc (Ansa)

Se non fosse drammaticamente reale per il nostro pallone, pensare a un classico di Totò e Peppino o Troisi-Benigni - Non ci resta che piangere, è un titolo perfetto - sarebbe un attimo. Cioè, il governo ti dice: entrate pure allo stadio col Green Pass! E tu pensi: beh, giusto, largo ai vaccinati (anche io lo sono). D’altra parte se possiamo entrare al ristorante e mangiare ovviamente senza mascherina, figuriamoci se non ci fanno entrare allo stadio all’aperto! E invece no.

Intanto, qualcuno ci dovrebbe spiegare quale sarebbe il problema nel riempire uno stadio con soli spettatori ’targati’ Green Pass. E, sì, anche con la mascherina, magari. Detto questo, la sit-com firmata dal governo fa impallidire certe robe dell’Esecutivo precedente. E cioè: da una parte si dice "prego, entrate" al 50% degli spettatori con il Green Pass - ripeto: perchè il 50% se hanno il Green Pass? - dall’altra invece si piazza l’altolà che rivaleggia con Totò: "entrate pure, ma dovete mantenere un metro di distanza". Il che nei nostri stadi - Allianz Stadium escluso mi pare- significa che si può occupare uno seggiolino per poi lasciarne due vuoti così da garantire il caro, vecchio metro di distanza. E ribadiamo: ma se sono tutti plurivaccinati gli spettatori, a che serve ’sta distanza? E poi così facendo, osservano i giustamente esauriti padroni del pallone, la capienza scende al 33%! E’ matematica: un posto su tre significa un terzo della capienza, non la metà. Un semplice calcolo che tra i mille e mille del nostro impegnatissimo governo deve essere sfuggito di mano. D’altra parte, nonostante l’eroico impegno della coppia Gravina/Vezzali, si fa ancora fatica a capire come un’industria vitale per il nostro Paese, meriterebbe maggior attenzione in tema di ristori e fiscalità, ad esempio, considerando gli enormi danni subiti. La stessa attenzione che i politici hanno mostrato quando c’è stato da salire sul carrozzone della Nazionale campione d’Europa.