Giovedì 25 Aprile 2024

’Special One’ delle proteste

Paolo Grilli

Può il vincitore di due Champions , di due Europa League, di una Conference – nonché di cinque top campionati continentali – può questo tecnico leggendario riuscire nell’impresa di scagionarsi dall’avvilente ko con l’(ex) ultima in classifica riducendo tutto al comportamento a suo dire offensivo del quarto uomo?

Josè Mourinho potrebbe avere pure ragione, quanto all’atteggiamento dell’ufficiale di gara Serra in Cremonese-Roma, ma si fa strada il sospetto che ormai sia ’Special’ quasi solo nel buttarla in caciara quando le cose vanno storte.

Una volta i nemici rumoreggiavano, e lui puntualmente stroncava le loro velleità dominando in ogni competizione con il piglio del condottiero più carismatico.

Adesso, Mou, i nemici se li crea. Addirittura nella sua squadra. Le accuse di impreparazione ai giocatori dopo la disfatta di Bodø nella passata stagione, quelle più recenti a Karsdorp, il rapporto conflittuale con Zaniolo che ha contribuito alla partenza di Nicolò, non restituiscono più l’idea di un leader capace di catalizzare l’attenzione per proteggere a oltranza i suoi.

Non ha perso però la scaltrezza, Mourinho. A intermittenza “incolpa“ l’Olimpico, che ancora gli riserva un sold out dietro l’altro, di non apprezzare gli sforzi dei suoi ragazzi se per caso la vittoria sfugge. Bastone e carota, ma poi questa Roma non rende quanto sarebbe lecito aspettarsi. La colpa, però, non è mai di Mou.