Giovedì 18 Aprile 2024

Spalletti inciampa, l’Inter torna a correre

Prima sconfitta per il Napoli, inutile il vantaggio di Zielinski: il rigore di Calhanoglu, Perisic e Lautaro ribaltano tutto, Mertens illude

Migration

di Mattia Todisco

Il primo scontro diretto vinto in stagione vale all’Inter la risalita a -4 dalla vetta. Dopo la sconfitta del Milan a Firenze, a fermare il Napoli ci pensano i nerazzurri: 3-2, con qualche patema nel finale, quando gli ospiti si lanciano all’assalto dell’area avversaria e sfiorano due volte il pari con Mario Rui e Mertens. All’ex Spalletti non basta il belga, autore del gol che ridà speranza alla co-capolista. Prima dell’assalto finale, infatti, è la squadra di Inzaghi a costruire le occasioni migliori, concedendo il giusto: due tiri dalla distanza con altrettante segnature, ben poco all’interno dell’area.

Rispetto alle sfide passate ad alta quota, ai campioni d’Italia gira meglio sugli episodi, particolarmente quelli in pieno recupero. La squadra di casa ha però il merito di reagire con vigore all’iniziale svantaggio, non abbattendosi, contro un Napoli che mostra una fiducia figlia della classifica. Esce bene palla al piede, gioca a viso aperto e ha la qualità per far male quando riesce a recuperare il pallone in pressione, come dimostra l’azione del gol di Zielinski. Colpa di Barella che perde palla dove non deve, merito del polacco per il recupero e il destro sotto la traversa dopo lo scambio con Insigne. L’interista, però, è una chiave tattica a destra, dove con Darmian crea spesso superiorità. È suo il tiro che Koulibaly "para" (Valeri non vede, il Var sì) mandando Calhanoglu sul dischetto per il pareggio. Sempre su una sua conclusione Ospina si distende per deviare in corner. L’estremo difensore fa un balzo felino anche sull’inzuccata di Perisic che va a segno: quando il colombiano respinge, il pallone è già dentro la porta.

Tatticamente, la partita non può che cambiare. Il Napoli avanza, esponendosi al contropiede. In più Spalletti perde Osimhen, costretto a lasciare posto a Petagna dopo uno contro aereo con Skriniar. Con gli spazi che si allargano diventa fondamentale il lavoro di Correa, che arretra rispetto alla posizione di Martinez e approfitta della timidezza di Fabian Ruiz in contrasto per mandare a segno il connazionale dopo una lunga cavalcata in verticale. Un altro scontro aereo tra Ospina e Dzeko si risolve con una vistosa fasciatura per entrambi. Il bosniaco, subentrato a Correa, non sembra al meglio ed è lui a regalare a Mertens il pallone spedito sotto la traversa dall’attaccante.

Il finale si gioca a una porta. Inzaghi, dopo aver tolto Martinez, avanza Perisic seconda punta ma quando si accorge che il croato non ne ha più deve inserire il giovane Satriano. La squadra perde metri, non tiene più un possesso in avanti. Serve un pizzico di fortuna quando Handanovic mette male i guantoni su Mario Rui e la palla si impenna di un soffio sopra la traversa, così come nell’ultimo tentativo di Mertens spedito alle stelle dal cuore dell’area.

Mercoledì contro lo Shakhtar l’Inter si gioca il passaggio agli ottavi di Champions. Di energie ne sono state risparmiate poche, in compenso il morale è tornato alto.