
di Paolo Franci
Non serve una DeLorean per viaggiare nel futuro. E neanche avere un ’Doc’ al fianco come nell’iconica saga di ’Ritorno al futuro’. Semmai, basta una racchetta, il pieno di talento e una fisicità feroce. Benvenuti nel prossimo decennio da leggenda del tennis mondiale, perchè Sinner ed Alcaraz – se non lo hanno già fatto – si stanno prendendo quel palcoscenico che pareva irraggiungibile. Quello dei ’Fab three’, Nole, Rafa e Roger. E lasciamo stare classifiche e bacheche. Arriveranno, se il tennis che giocheranno questi due è quello che abbiamo visto a Miami. Non è stata una partita. Piuttosto, è stata una piece teatrale incredibile, intensa, feroce. Un sabba di talento in omaggio agli dei della racchetta.
Se ancora vi fosse qualche dubbio, nel match vinto da Sinner a Miami in rimonta (67, 64, 62) c’è un momento preciso in cui è avvenuto il salto nel futuro: un punto nel settimo game del primo set, sul 42 per Sinner. Il video di quello scambio pazzesco continua ancora adesso a fare il giro del mondo con un solo, unico titolo: il più bello dell’anno. E non c’è solo quello, in questa storia di cappa e racchetta. C’è il ragazzo italiano che batte il numero uno al mondo. C’è il re spagnolo che perde la semifinale e il trono, perchè da lunedì prossimo sarà di Nole Djokovic. E c’è l’amicizia tra i due, con Carlitos che alla fine del match guadagna la rete per abbracciare il rivale e dirgli: "Vai amico, ora prenditi il titolo, faccio il tifo per te". Bello no?
E, ancora, c’è il frullatore social che nella notte tra venerdi e sabato ha accelerato fino al fuori giri. Se Jannik ha battuto per la prima volta il numero uno del mondo – segno che ormai ci siamo: i top five sono nelle corde della sua racchetta – adesso affronterà il Frecciarussa Medvedev in finale (oggi alle 19) per provare a prendersi il titolo, la piazza numero 6 (ora è già 9) del ranking mondiale dopo essersi piazzato sulla poltrona numero 4 della Race per le Finals di Torino. In questa sfida che sta diventando leggenda, i due si sono incontrati da ’pro’ sei volte. A Parigi nel 2021 Carlitos apre la saga con una vittoria. Poi due volte Sinner nel 2022 a Wimbledon e Umago, mentre agli Us Open in semifinale Alcaraz- che si prende il primo posto del ranking vincendo il torneo - in un match da leggenda vince al quinto dopo aver annullato un match point. Quella sconfitta così dolorosa, Sinner la paga a caro prezzo psicologicamente. Nel 2023, poi, il ko di Jannik a Indian Wells prima delle tre ore di show pazzesco di Miami. Lo show di un Sinner diverso, più muscoloso, veloce, tattico. L’abbiamo già detto? Benvenuti nel futuro della racchetta.