Giovedì 25 Aprile 2024

Sinner perde, ma la sensibilità è da campione

Tifoso colpito da malore, Jannik è in prima fila per i soccorsi: fa arrivare l’acqua e fermare il match. Poi cede contro Tsitsipas

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di Paolo Franci

Sefanos Tsitsipas sta per chiudere l’avventura di Jannik. Il greco, ormai padrone della sfida, è pronto a servire sul match point, quando Sinner capisce cosa sono quelle urla che arrivano da lassù, dal crinale del Centrale. In un primo momento pensa a qualcuno che sta litigando, poi si rende conto che una persona si è sentita male e quelle sono urla di panico. Jannik si precipita verso il frigorifero a bordo campo e, mentre Tsitsipas lancia la palla per servire, prende due bottiglie d’acqua e le porta sotto la tribuna per farle arrivare lassù. Un gesto bello, istintivo, giusto. Il match si interrompe nonostante l’arbitro ripeta tipo rap "carry on, carry on.." e cioè si riprenda a giocare, solmerso dai fischi. Gli uomini della Croce Rossa intervengono rapidamente e il settantenne colpito da malore, più tardi si riprenderà completamente.

Il match riprenderà solo dopo dieci minuti con Tsitsipas che chiude sul 76, 62. Dirà poi Jannik: "Mentre lui lanciava la palla - ha spiegato Sinner - ho sentito delle urla, ma non sapevo se fossero di una rissa o altro. Ma hanno continuato, e durante il punto mi sono reso conto che c’era qualcosa che non andava. Poi dopo abbiamo visto il malore. Ho provato a dargli l’acqua, ma finché arrivava su... L’importante è che la persona stia bene, il tennis viene dopo".

Allineato Tsitsipas, che alla fine del match ha scritto sulla telecamera ’Red Cross’ dedicando ai ragazzi della Croce Rossa la vittoria: "Ho aspettato che l’emergenza finisse. Se qualcuno sta male è giusto che i medici intervengano e avrei potuto aspettare ancora perchè la salute è più importante di una partita".

E il match? Sinner ha giocato un gran primo set e avrebbe anche potuto vincerlo. La sensazione che Tsitsipas si sia salvato grazie alla prima di servizio (pazzesca quella ’a uscire’) è netta, anche se poi nei momenti decisivi il numero 5 del mondo ha tirato fuori giocate assassine. A maggior ragione se non ci fosse stata un’anca traditrice ad ingolfare Jannik, che mastica amarissimo: "Nell’unico punto del tiebreak in recupero sul dritto l’anca sinistra si è girata e ho sentito una botta". Sinner ha chiesto l’intervento del medico ma la situazione non è migliorata e nel secondo set ha pagato l’acciacco. E dirà: "Ho fatto tante cose giuste, sono riuscito a mettere in campo quello che ci eravamo detti prima del match con il mio coach, la tattica era giusta. Ho avuto più occasioni io nel primo set, lui si è salvato tanto anche col servizio". Vero, ma resta il fatto che la crescita prevista con il cambio di coach, da Piatti a Vagnozzi, per ora è in pit stop se non in flessione, un po’ per gli acciacchi (veciche, anca) un po’ perchè il suo tennis sembra in fase di trasformazione. E, sicuro, ci vuole anche una crescita fisica importante per giocarsela con i top ten o con ’belve’ tipo Alcaraz. E Sinner concorda: "Devo migliorare fisicamente. Una parte del gap con i migliori è proprio lì".