Mercoledì 24 Aprile 2024

Sinner 2, ritorno al futuro col passo da Nadal

Melbourne, Jannik vince l’Atp 250 contro Travaglia e a 19 anni alza il secondo trofeo di fila: un’impresa riuscita soltanto allo spagnolo

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di Ubaldo Scanagatta

E’ decisamente già Sinner-mania. Il ragazzo dai capelli rossi, cui tutti gli addetti ai lavori pronosticano un grande avvenire, ha vinto a Melbourne il suo secondo torneo ATP 250 di fila, battendo Stefano Travaglia 76(4) 64 nella prima finale tutta italiana in quasi 33 anni. Ha centrato il 69° titolo azzurro.

Se non è stata una gran partita, anzi tutt’altro per essere stata costellata da quasi 100 errori gratuiti (66 di Travaglia, 29 di Sinner), poco importa.

Conta invece che Jannik si è dimostrato, a soli 19 anni, un vincente. Vince anche giocando al di sotto dei suoi standard. E’ un segnale importante.

Aveva vinto a Sofia il suo primo torneo, questo di Melbourne era il suo primo torneo da allora. Dieci vittorie consecutive tra fine 2020 e inizio 2021. Due trionfi consecutivi, seppur con l’off-season di mezzo. Per ritrovare un suo coetaneo vittorioso in due tornei di fila tocca risalire a Rafa Nadal: nel 2005 vinse in due settimane Costa do Sauipe e Acapulco. Anche Juan Martin del Potro nel 2008 ci riuscì, ma l’argentino aveva qualche mese di più.

Altri segnali comparati a sottolineare risultati che paiono mostrare le stimmate del futuro campione? Quanto a precocità nessun suo coetaneo aveva più vinto due tornei Atp dai tempi di Novak Djokovic: il serbo vinse nel 2006, Metz poco dopo Amersfort.

Insomma, ho dovuto scomodare confronti con assi del calibro di Nadal, Djokovic e del Potro. Federer e Murray hanno vinto titoli solo dopo compiuti i 20 anni. Sinner li farà il 16 agosto.

Ha giocato nel corso del torneo, in cui lo “scalpo” più illustre resta il russo Khachanov, 24 anni e n° 20 del mondo (ma n° 8 nel luglio 2019), cinque tiebreak. Li ha vinti tutti.

Come anche Travaglia Sinner ha pagato in finale lo scotto delle fatiche dei giorni precedenti, venute dopo essersi allenati molto meno del solito per via della quarantena imposta dalle autorità aussie. Aveva giocato due singolari venerdì (per recuperare lo stop di 24 ore dovuto a un caso di positività Cin un hotel che ospitava i tennisti), 3 ore e 10 minuti sabato per battere 7-6 al terzo Khachanov cui aveva annullato anche un matchpoint, ulteriore prova di solidità nervosa. Abbastanza inconsueta per un ragazzo della sua età.

Si rischia di cadere in stereotipi generalizzati, nel sottolineare insieme alle sue origini – ripensando ai Thoeni, ai Nones, ai tanti campioni altoatesini cresciuti parlando in famiglia una lingua diversa dall’italiano – il sangue freddo, la determinazione nel raggiungere gli obiettivi prefissi, la serietà negli allenamenti e degli atteggiamenti.

Il ragazzino della Val Pusteria che pareva destinato a diventare campione di sci – da under 12 vinceva tutte le gare nel Trentino Alto Adige – ma invece scelse il tennis “perché se uno sport ti diverte deve durare di più”, forse non sarà così contento che i suoi successi di quest’ultima settimana, siano durate così tanto, siano state così faticose.

Lui che oggi è n° 32 Atp, best ranking (ha sorpassato Sonego, solo 4 mesi era entrato fra i top 50 ed è già tra i migliori 20 azzurri di sempre), non ha avuto fortuna nel sorteggio dell’open d’Australia. Si fosse giocato fra una settimana sarebbe stato testa di serie. Invece non solo gli è toccato al primo round il canadese Denis Shapovalov, n° 12 Atp, ma è capitato nella metà alta del tabellone, quella presidiata dal n° 1 Djokovic. Gli organizzatori avevano deciso che in prima giornata giocassero i 64 tennisti della metà alta e le 64 tenniste della bassa.

Sinner-Shapovalov è stato programmato sulla Margaret Court Arena come secondo match della sessione serale australiana che comincia alle 19, le 9 nostre di stamani. Jannik sarà in campo dopo le 10. “Sono stanco, ma ho avuto quasi 24 per riposare. Tranquilli, sto bene” ha rassicurato. Proverò a dormire bene”. Come il principe di Condè.

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