Venerdì 19 Aprile 2024

Siamo gente di provincia

Doriano Rabotti

C’è un filo che unisce la storica qualificazione dell’Italbasket per i mondiali alle vittorie del volley e alle sole speranze che abbiamo di ricostruire il calcio, per non parlare delle tante vittorie individuali del 2022 giustamente premiate ieri dal Coni. E’ il segno che marca sulle cartine i confini di una provincia (anche se oggi la chiamano ’città metropolitana’, e in effetti la decadenza di un paese si misura anche dalla lingua che si dà).

C’è la firma di Luca Severini, giovane marchigiano di Loreto, sull’ultimo pallone che ha portato il gruppo di Pozzecco ai mondiali, ma dalla provincia intesa come categoria dello spirito ancor prima che geografica vengono molti altri azzurri dei canestri, così come quelli che sottorete un mondiale l’hanno vinto nel volley, pochi mesi fa.

Il gruppo di Pozzecco, ieri, era privo dei nomi più blasonati e griffati, per infortuni o per scelte, eppure ci ha messo una tigna che può capire soltanto chi è cresciuto alla periferia di qualsiasi impero e ogni giorno si dice: che cosa ho io, meno di quelli là?

Sovrapponendo la cartina dei meriti sportivi a quella morale del Paese, probabilmente ci accorgeremmo di quanto conti la voglia di arrivare, di quando sia utile farsi le ossa e sgomitare lontano da quei riflettori sotto i quali si sogna di stare, un giorno. Anche il ct Mancini lo sa, lui che è costretto a girare col lanternino per scovare giovani da lanciare. Altro che riflettori.