Show Petrucci, vittoria di tappa alla Dakar E anche Marquez lo applaude: "Grande"

A nessun pilota era mai riuscita l’accoppiata MotoGp e deserto. L’ultimo italiano sul podio nel 2013

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di Riccardo Galli

Petrucci c’è. E questa volta sorride. Sì, proprio come non gli capitava da tempo, da troppo tempo, a lui che era rimasto avvolto e travolto dalle delusioni della MotoGp.

Ieri invece Petrux è tornato sul gradino più alto del podio, quello magico e impossibile della Dakar. Si è preso la quinta tappa, Danilo, la Riad-Riad, una tappa fatta di rocce, sabbia, saliscendi da brividi e... cammelli. E poco importa se il successo gli è arrivato grazie alla penalizzazione di Prince (suo compagno di avventura in sella alla Ktm), visto che nella massacrante corsa nel deserto dell’Arabia Saudita, le penalizzazioni e la rilettura degli ordini di arrivo sono all’ordine del giorno.

Proprio a lui, rouna manciata di ore prima della sbornia di Riad, era stato resettato un terzo posto, un podio che profumava di storia, ma Petrux non si era arreso. Anzi. "Ok, va bene così – aveva commentato –. Così partirò più indietro e... vedrete che vinco a Riad". Detto e fatto. Ed ecco confezionata la vittoria di ieri, vittoria che profuma d’impresa per come il pilota ternano l’ha costruita e soprattutto perché nell’albo d’oro della Dakar, ieri Petrucci ha riscritto una pagina di storia che era rimasta da aggiornare da nove anni, da quando cioè, nel gennaio del 2013, l’ultimo italiano aveva firmato un podio alla Dakar.

E ancora: nella storia del motociclismo nessuno poteva vantare una doppia gioia così particolare a suo modo difficile: aver vinto un Gp nel Motomondiale e una tappa della Dakar. Petrucci c’è riuscito e anche per questo, ieri, il mondo social dei suoi ex compagni in MotoGp si è messo in moto per una raffica di complimenti che Danilo ha incassato con il cuore e tanto orgoglio.

Applausi gli sono arrivati da Aleix Espargaro dell’Aprilia, ma anche e soprattutto da Marc Marquez che ha brindato alla Befana vincente di Petrux ricordando a tutti come per un pilota di velocità in pista non sia affatto facile essere vincente anche in un rally pazzo come la Dakar.