Show Berrettini, c’è Nadal tra lui e la finale

Matteo padrone della scena, polemizza col pubblico, batte Monfils, sente la grande occasione: il total black fa l’Australia azzurra

di Paolo Franci

E adesso Rafa Nadal. Uno straordinario Matteo Berrettini si guadagna la sfida più bella agli Australian Open, confermando che in quell’ambitissimo attico della racchetta è ormai un habitué. Addirittura eroico Matteo che s’arrampica lassù, precipita e poi si arrampica di nuovo durante le quattro ore all’ultimo respiro contro uno strepitoso Gael Monfils. Matteo vince i primi due set (doppio 6-4), poi perde terzo e quarto (doppio 3-6) per poi impennarsi nel quinto (6-2). Varietà di soluzioni, intelligenza tattica e la prova definitiva che l’uomo in nero (bello il nuovo outfit total black) ha forgiato la tenuta mentale nell’acciaio puro e l’ha infilata nella roccia, come la famosa spada. Sì, il Berrettini di qualche tempo fa quel quinto set forse non lo avrebbe vinto. Senza contare che ha cancellato 11 palle break su 14.

E la spada di Re Artù dal punto di vista mentale gli servirà contro Rafa Nadal in semifinale - che ha superato nei quarti Shapovalov - la terza in carriera in uno Slam e la prima in Australia. Altro motivo per gonfiare il petto? Matteo negli ultimi quattro Slam è finito fuori solo contro il più forte di tutti, Nole Djokovic. Certo, Rafa è Rafa e ci vorrà il miglior Berrettini per inseguire un doppio obiettivo. Quello più prestigioso, manco a dirlo, è la finale. Però ce n’è un’altro che da del tu alla classifica mondiale. Berrettini nel ’live ranking Atp’ ha già superato Rublev, eliminato agli Open ed è già certo del 6° posto. Se dovesse battere Rafa (il bookmaker Sisal Match Point lo dà a 2,60) ci sarebbe il sorpasso e Berrettini, oltre ad avere la chance di vincere il primo Slam in carriera dopo aver accarezzato l’erba di Wimbledon, si ritroverebbe tra i primi cinque al mondo con Djokovic, Medvedev, Zverev e Tsitsipas davanti in rigoroso ordine di classifica. Cioè in una top five da far tremare polsi e racchette.

I precedenti tra Nadal e Berrettini? Uno soltanto, agli Open degli Stati Uniti del 2019 con vittoria dello spagnolo: "Sì ma io ora sono più maturo, quella era la mia prima semifinale Slam. Però ricordo di aver avuto un set point...". Ecco, appunto, l’abbiamo già detto? E’ un Matteo diverso. Più cattivo, tosto. Più ’uomo lupo’ con quell’urlo animalesco alla fine delle quattro ore di battaglia con Monfils. E più consapevole: "Mi piace pensare che sto facendo un po’ di storia del tennis italiano, sento l’amore della gente. È bellissimo". Già, bellissimo.