Mercoledì 24 Aprile 2024

Shiffrin regina bianca: raggiunto Stenmark

Sembrava un record inarrivabile: invece Mikaela ha eguagliato le 86 vittorie in Coppa del Mondo. La Vonn era arrivata a 82

di Gianmario Bonzi

Ottantasei volte Shiffrin. Un primato storico eguagliato (in attesa del sorpasso, pronto già oggi in slalom) e, crediamo, anche una liberazione per la fuoriclasse americana, tartassata di domande da anni sull’argomento e infine in grado di raggiungere un numero veramente iconico nella storia dello sport mondiale. Siamo al cospetto di un talento che nello sci alpino non si è mai visto a questi livelli, uomini o donne non fa differenza. Mikaela è nata per vincere, è vero, è stata voluta dai genitori campionessa fin dalla culla, poi ci ha messo tanto dal suo a livello mentale e fisico, arricchendo il talento che madre natura le ha donato, al meglio. Ed è bello che la gara del primato sia arrivata proprio ad Aare, in Svezia, località dove il 20 dicembre 2012 Mika aveva ottenuto, in slalom e a 17 anni, il primo successo di una carriera ancora lontana dal chiudersi. Shiffrin a volte si schermisce, sembra non voler parlare di numeri e record, ma in realtà li conosce bene tutti e vuole batterne tanti altri, a cominciare dai titoli e dalle medaglie mondiali e per farlo probabilmente le serviranno almeno due edizioni ancora, tra Saalbach 2025 e Crans Montana 2027, quindi dopo i Giochi di Milano-Cortina 2026. Ieri in un colpo solo si è presa tutto: successo in gigante, coppa di specialità (la seconda tra le porte larghe, la decima di disciplina, quindicesima in assoluto con le 5 della generale), record di vittorie eguagliato in gigante nel circuito maggiore (20, come Vreni Schneider) e di trionfi stagionali tra le porte larghe (6, sette con il Mondiale, esattamente come la citata Schneider nel 1988-‘89 e come Sonja Nef nel 2000-2001). Non solo: l’aliena del Colorado è la prima dai tempi dell’austriaca Anna Fenninger, che tra 2013-2014 e 2014-2015 vinse cinque giganti consecutivi, ad aggiudicarsene quattro di fila. Shiffrin è inoltre alla dodicesima vittoria complessiva stagionale in Coppa, ma aggiungendo anche l’oro mondiale delle porte larghe si arriva a tredici e sette in gigante. Quella di ieri è la sua prima vittoria in gigante ad Aare, dove si era già imposta tre volte tra le porte strette e dove nel dicembre 2015 si procurò anche un infortunio che le fece rimandare di un anno la conquista della sua prima Coppa del Mondo generale. Sulla gara in sé, la penultima in gigante, la trentatreesima della stagione, poco da dire, nel senso che Shiffrin ha scavato subito un solco tra sé e le avversarie nella prima manche, per poi gestire al meglio il vantaggio nella seconda, senza rischi eccessivi. Benissimo Brignone, su un percorso veloce adatto alle sue caratteristiche attuali e in rimonta dalla quarta alla seconda posizione, per il podio n°55 in Coppa del Mondo, sempre record per l’Italia femminile e stesso numero di una certa Janica Kostelic. Terza la svedese Hector. Per le azzurre invece i podi di questo 2022-2023 sono 24, a una sola lunghezza dal primato della stagione 2016-2017. "Questa è una giornata spettacolare. È incredibile, davvero incredibile", le prime parole di Shiffrin. Così invece Brignone: "Sono contenta di come sto sciando e allo stesso tempo dispiaciuta per la prima manche, pensavo fosse venuta fuori meglio, però non avevo la giusta luce. Sono fiera di essere sul podio con una campionessa del calibro di Mikaela Shiffrin, il destino ha voluto che tutte le volte in cui quest’anno ha fatto un record, io sono sempre finita dietro a lei, vedi a Kranjska Gora, ai Mondiali e in questa gara. Adesso ricarico le pile in vista delle finali di Soldeu, ci arrivo in ottima forma e voglio giocarmela ogni giorno".