Schmid, a Montalcino brinda un altro ‘deb’

Migration

MONTALCINO (Siena)

Ci sarebbe anche un’altra tappa, quella che spreme il vincitore di giornata. Primo a sfilare nella capitale del Brunello è lo svizzero Mauro Schmid, neopro di ventun anni, ennesimo bimbo messo in vetrina da un Giro aperto ai debuttanti. Si regala questa gioia battendo un nostro talentino, il varesino Alessandro Covi, ultimo reduce di una fuga di undici uomini che il gruppo trascura quando prende il largo: lasciare un vantaggio di quasi un quarto d’ora è un autogol per chi, fra i nomi più o meno nobili della classifica, si era segnato sull’agenda questa data.

"Non pensavo nemmeno di correre il Giro, la squadra lo ha deciso soltanto due settimane prima del via. Conoscevo questo percorso perché amo la Strade Bianche, sentendo di avere buone gambe ci ho provato", racconta Schmid, dopo aver condannato il ciclismo italiano al nono secondo posto in undici tappe e aver lasciato per strada fra gli altri Battaglin e Gavazzi, scivolati sull’ultimo tratto di sterrato.

Di salita non ne mancherà certo oggi, nella lunga cavalcata che da Siena raggiungerà Bagno di Romagna, una delle rare tappe che in questa edizione superano i duecento chilometri: quattro i gran premi della montagna, con l’insidia del Carnaio in vista del traguardo. Prima di queste trappole, ci sarà il tempo per onorare due giganti del ciclismo: passando da Ponte a Ema si ricorderà Gino Bartali, a Sesto Fiorentino il pensiero doverosamente andrà ad Alfredo Martini, saggio patriarca del quale ricorre quest’anno in centenario della nascita. Sarà un passaggio veloce, ma dal sapore speciale.

a. cos.