di Giulio Mola All’ultimo assalto del secondo tempo supplementare, quando tutti ormai pensavano ai rigori (anche Bonucci, pronto ad entrare in campo per andare sul dischetto), Sanchez regala all’Inter la Supercoppa Italiana approfittando di una colossale dormita di Alex Sandro a due passi dalla porta. Il primo trofeo della nuova stagione se lo prende l’Inter che batte 2-1 la Juventus dopo una battaglia di oltre centoventi minuti: per Inzaghi forse l’inizio di un nuovo ciclo, i bianconeri mancano l’occasione per rilanciarsi dopo la complicatissima prima parte di stagione. In una gelida Milano assediata dal Covid e incapace di riempire il 50% dello stadio, solo il calore delle curve ha provato a riscaldare l’atmosfera surreale perché meno di 30mila spettatori sono poca cosa per il derby d’Italia. La Juventus non poteva partire favorita perché si è presentata a San Siro con un gap di 11 punti in campionato e una squadra sfigurata dalle assenze: Szczesny, Cuadrado, De Ligt, , Ramsey, Chiesa e Danilo. Con Bonucci e Dybala in panchina. Di fronte un’Inter al completo. La formazione di Inzaghi si è messa subito al centro del ring e per venti minuti i bianconeri sono stati messi alle corde. Nerazzurri prepotenti soprattutto sulla fascia sinistra dove Perisic e Bastoni sfondavano facilmente, anche se il primo pericolo per Perin e soci arrivava dai calci piazzati (De Vrij 5’) quasi a ricordare che l’Inter fin qui ha segnato 14 gol di testa. Colossale invece l’errore di Lautaro (7’) che svirgolava col destro a pochi passi dalla porta. Poi le proteste nerazzurre con Doveri (10’) per un robusto intervento di Chiellini su Barella, che forse accentuava la caduta. La Juventus faticava ad uscire dal proprio guscio, Kulusevski andava a giocare in pressing su Brozovic: insomma, una squadra da combattimento, impegnata a contenere e a sporcare la partita ma pronta a ...
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