Mercoledì 24 Aprile 2024

Salvare il Genoa? Una missione per Sheva

Esonerato Ballardini, l’ex rossonero debutterà alla guida di un club dopo l’esperienza da ct dell’Ucraina: biennale da due milioni a stagione

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di Ilaria Checchi

Dopo il terzo pareggio consecutivo in campionato, il Genoa ha deciso di esonerare Davide Ballardini. E al suo posto arriverà Andriy Shevchenko, storico bomber del Milan ed ex ct dell’Ucraina, alla prima esperienza sulla panchina di un club.

Fatali per l’ormai ex tecnico del Grifone i 9 punti conquistati in 12 partite e l’unica vittoria a Cagliari alla terza giornata di campionato: il club per dare una scossa all’ambiente ha deciso di affidarsi a Shevchenko, e se ancora manca l’ufficialità l’accordo è stato raggiunto. L’ex Ct dell’Ucraina arriverà in Italia la prossima settimana e dovrà formalizzare l’accordo con la nuova proprietà americana, che ha messo sul piatto un biennale fino al 30 giugno 2023 con opzione sino al 30 giugno 2024, a una cifra di circa due milioni netti a stagione.

Lunedì 15 novembre, dopo l’arrivo di Sheva, è fissato il closing dell’operazione avviata nei mesi scorsi, con il definitivo passaggio del 99,9% del pacchetto azionario dal presidente Enrico Preziosi ai nuovi proprietari americani. L’ex attaccante rossonero avrà due settimane di tempo per ambientarsi e il suo debutto in Serie A avverrà il 21 novembre al Ferraris nell’ostica sfida alla Roma di Mourinho: Sheva porterà con sé il suo staff (compresi Mauro Tassotti e Andrea Maldera) diventando ufficialmente il tecnico numero 101 dalla fondazione del Genoa ad oggi. Innumerevoli i successi conquistati in carriera dal campione ucraino, che ha portato la sua nazionale ai quarti di finale dell’ultimo Europeo prima di lasciare l’incarico avuto dal 2016 al 2021.

Superata la concorrenza di Andrea Pirlo, l’altro mister in lizza per il post Ballardini, Shevchenko è il nome scelto dalla 777 Partners per rilanciare il club puntando su un profilo internazionale e di prestigio: cresciuto nelle giovanili della Dinamo Kiev, è giunto al Milan nel 1999, indossando la maglia numero 7 (la 10 era sulle spalle di Zvonimir Boban) fino all’estate 2006 e poi ancora nella stagione 2008-2009, senza però raggiungere i precedenti livelli. Per il Diavolo ha giocato 322 partite, segnando 175 gol e l’apice della sua avventura in Italia è stato il rigore decisivo realizzato nel 2003 all’Old Trafford nella finale di Champions contro la Juventus, a Gigi Buffon: un penalty glorioso che è valso il sesto titolo europeo al club rossonero.

L’ex attaccante oggi quarantacinquenne è chiamato a una sfida complicata, ma intrigante: le ambizioni della proprietà genoana sono tante e il lavoro da fare nello spogliatoio non sarà facile, soprattutto prendendo in mano le redini della squadra a campionato già iniziato. La curiosità degli addetti ai lavori è tanta ma Sheva ha già dimostrato con la Nazionale ucraina di saper lavorare sia con i giovani che con giocatori esperti portando idee e passione e senza puntare sulla sola tattica, ingredienti più che mai indispensabili per dare nuova linfa all’ambiente. Il tempo per seminare è molto poco e risalire la china non sarà un obiettivo all’immediata portata, ma il club ha deciso di puntare su un nome promettente.