Giovedì 18 Aprile 2024

Salvaguardare identità e risultati

Leo Turrini

Prima di proclamare urbi et orbi la necessità di individuare un nuovo proprietario per la Beneamata, i miei fratelli di fede interista dovrebbero fare almeno un paio di riflessioni.

Numero uno. Il debito è un problema comune a quasi tutte le società di calcio del Bel Paese. Semplicemente, alle nostre latitudini il pallone costa troppo, più di quello che rende. Non è che in difficoltà ci siano solo i cinesi dipinti di nero azzurro. Controllare l’ultimo bilancio Juve per credere.

Seconda riflessione. Io questa ostilità, mediatica e non solo, nei confronti del gruppo Suning stento a comprenderla. Quando la famiglia Zhang ha comprato l’Inter, la squadra veleggiava malinconicamente tra le comparse della serie A. Era l’Inter di Schelotto, Kuzmanovic, Palacio e Wanda Nara. I nipotini di Mao l’hanno rivoltata come un guanto, hanno acquistato grandi campioni, hanno ingaggiato Conte, hanno vinto uno scudetto, due Coppe, hanno disputato una finale europea…

Voglio dire questo. Anche io ho nel cuore Massimo Moratti, che pure è amico mio. Ma i tempi sono cambiati, Paperone non ha più il passaporto italiano e infatti i presunti candidati all’acquisto della Beneamata sono tutti stranieri, come è già accaduto per Milan, Roma e non solo.

Se Zhang deve proprio cedere, una cosa è giusto chiedergli: individuare un successore in grado di garantire i risultati, tutt’altro che modesti!, ottenuti dall’Inter cinese. Il resto è solo folclore in salsa speculativa.