ROMA

Dzeko, Zaniolo e il nuovo modulo Battere il Siviglia per sognare

di Paolo Franci

Tutto ruota attorno a lui, a Paulo Fonseca. Esperienza internazionale di livello, idee, capacità di tenere botta nei momenti difficili e una qualità indiscutibile: la disponibilità a cambiare idea tattica alla bisogna. Il che non è poco nel calcio dei professoroni tutti modulo e dogmi. D’accordo, ha fallito l’obiettivo del piazzamento Champions, ma guardate che razza di stagione ha dovuto interpretare, con un presidente che non c’è, un ds, Gianluca Petrachi, in rotta di collisione con il proprietario (Pallotta) eppoi licenziato. In un club alle prese con un bilancio in rosso e una situazione debitoria delicata. E hai voglia a dire che i calciatori sono professionisti e devono pensare a giocare. Con la necessità di vendere per sanare i conti e l’imperativo di liberarsi di calciatori dal peso stipendiale eccessivo e poco utili (o per niente) alla causa, difficile creare il clima giusto per tenere in piedi ambizione e motivazioni. E invece Paulo c’è riuscito. Proprio quando sembrava che tutto stesse per crollare e cioè dopo il riavvio di campionato che definire scioccante è poco.

La vittoria stentata contro la Samp - una sconfitta trasformata in successo da due prodezze pazzesche di Dzeko - poi le disastrose prestazioni del Meazza col Milan, il fondo toccato contro l’Udinese all’Olimpico e il terzo ko di fila a Napoli. E, mentre si parla di un possibile esonero, Paulo cambia tutto. Guarda alle caratteristiche dei suoi giocatori e ridisegna una Roma col motore fuso e, pareva, destinata a scivolare addirittura fuori dalla zona Europa League. Il cambio tattico è enorme per quel che s’era visto fin lì. Dalla difesa a quattro si passa a quella a tre, con Kolarov centrale aggiunto e due frecce sui lati: Spinazzola finalmente a suo agio e, udite udite, Bruno Peres. Sì l’ex Toro che mai aveva convinto - anzi, oggetto di scherno della tifoseria - diventa pian piano uno dei segreti della ‘nuova’ Roma disegnata da Fonseca. Il nuovo modulo con la difesa più robusta e il centrocampo più solido quando c’è da difendere, ma pronto a supportare Dzeko in particolare con un Mkhitaryan finalmente ai suoi livelli, funziona e produce vittorie in serie, l’ultima delle quali a Torino in casa della Juventus. Eppoi, come ha spiegato Fonseca e aldilà dei rigori, con questo sistema di gioco Veretout (squalificato, però, domani) s’è riavvicinato alla porta sfruttando il tiro da fuori, giusto per dirne una.

E non solo. Al recupero di Bruno Peres e all’impennata di ‘Micki’ Mkhitarian, così come lo chiamavo i tifosi, coincide il risveglio di Nikola Kalinic anche e soprattutto in zona gol. Fatto importante, perchè è probabilmente lì, in zona gol che potrà decidersi la sfida con il Siviglia, una squadra che ama giocare a calcio e imbattuta da ben 17 gare in tutte le competizioni. Chiaro: sulla carta il Siviglia è favorito, ma paradossalmente, la partita ‘secca’ alza l’effetto sorpresa e se la Roma, questa Roma ridisegnata e rivitalizzata, riuscirà a sprigionare il suo potenziale offensivo, allora sì che ne vedremo delle belle, molto belle. Con un’arma non convenzionale da sfruttare: Nic Zaniolo, uno che è in grado di vincere le partite da solo, o quasi, se la serata è quella giusta.