Venerdì 19 Aprile 2024

Roglic alza la temperatura del Tour Primo squillo dello sloveno in salita

Non strappa la maglia gialla ad Alaphilippe ma fa capire come l’incidente del Delfinato sia superato.

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di Angelo Costa

Messaggio ai naviganti del Tour: Primoz Roglic sta bene, anzi benissimo. Sulle incertezze della vigilia per via della caduta al Delfinato di cui porta ancora i segni, lo sloveno tira subito un bel colpo di spugna: sul primo arrivo in quota, detta legge. Con la squadra prima, di persona poi, mettendo in riga tutti quelli che lo ritengono il pericolo pubblico numero uno. Vince la tappa, la sua terza in Francia, non prende la maglia gialla che resta ad Alaphilippe, ma il segnale che lancia alla corsa è esattamente quello che ci si aspettava.

Tutti in fila dietro Roglic, a cominciare dal suo connazionale Pogacar che già gli è stato in scia all’ultima Vuelta e qui ha intenzione di fare altrettanto. Tutti alle spalle di colui che, acciaccato o meno che ancora sia, ha già l’aspetto del più forte. O almeno del più pronto rispetto al suo rivale designato, Bernal, vincitore un anno fa: al primo confronto, il colombiano in modalità ingolfata esce battuto, ma non sconfitto. Di strada (e di salita) ce n’è ancora tanta, per cambiare idee e situazioni: il duello è appena all’inizio.

Col Tour appena iniziato, Roglic non tarda a uscire allo scoperto: può essere un modo per pesare sulla testa dei rivali, ma anche la conferma della sicurezza che il trentenne ex saltatore con gli sci ripone in se stesso. Salendo verso Orcieres Merlette, cima celebre per la pesante batosta che Merckx subì da Ocana quasi mezzo secolo fa, lo sloveno prepara il terreno con la squadra: di compagni gliene basta soprattutto uno, il Van Aert che dopo aver vinto Strade Bianche e Sanremo, qui fa il gregario. Con la sua folle andatura, l’ex crossista fiammingo toglie a tutti l’idea che si possa andare all’attacco, riservando il privilegio al suo capitano. E infatti, da copione, Roglic spunta negli ultimi 500 metri con uno sprint che sa di esecuzione.

"Gran lavoro di squadra, sono felice. Mi sento meglio ogni giorno che passa. Non mi interessa non aver preso la maglia, conta aver vinto e come sto", le parole di Roglic dopo aver avuto le conferme che cercava. In una giornata che di brividi regala solo la caduta di Benoot, finito oltre il guard rail in discesa (bici a pezzi, belga illeso), lo sloveno racconta molto di più di quanto la classifica non dica: correndo così, fa capire cosa abbia in testa per provare a seminare tutti di qui in avanti.

Ordine d’arrivo quarta tappa Sisteron-Orcieres Merlette:

1) Primoz Roglic (Slo, Jumbo) km 160 in 4h 07’47’’ (media 38,9), 2) Pogacar (Slo) st, 3) Martin (Fra), 4) Quintana (Col), 5) Alaphilippe (Fra), 6) Lopez (Col), 7) Bernal (Col), 21) Valverde (Spa) a 21’’, 28) Caruso a 28’’, 36) Aru a 1’17’’.

Classifica: 1) Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck) in 18h 07’04’’, 2) A. Yates (Gbr) a 4’’, 3) Roglic (Slo) a 7’’, 4) Pogacar (Slo) a 11’’, 5) Martin (Fra) a 13’’, 6) Bernal (Col) a 17’’, 7) Dumoulin (Ola), 22) Caruso a 45’’, 38) Aru a 3’41’’.