Mercoledì 24 Aprile 2024

Riecco Vlahovic: Juve, lampi di rinascita

Contro un Bologna in affanno a segno Kostic, Dusan e Milik. La risposta in campo alla contestazione dei tifosi, sollievo Allegri

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di Paolo Grilli

Eppur si muove. La Juve riesce in quello che sarebbe chiamata sempre a fare – il primo gol è un inno al contropiede, Vlahovic e Milik hanno completato l’opera con tutta la potenza di casa – e regola un Bologna timido e di cilindrata inferiore. Allegri respira, giusto un paio di ’ohmm’ però, perché di qui al 13 novembre i suoi scenderanno in campo altre undici volte, e la crisi non può essere spazzata via con una sola serata sopra la sufficienza.

Milik-Vlahovic-Kostic: la cooperazione per il gol in avvio parla di una piccola rinascita per merito di chi la Signora ha investito della responsabilità di costruire un futuro all’altezza. I due attaccanti poi hanno corroborato con le loro reti nella ripresa una prestazione che non si vedeva da tempo allo Stadium.

Juve scolastica, in avvio, imperniata su un 4-4-2 vagamente dinamico (McKennie si accentra sempre) con la consueta difficoltà ad accendere il talento delle sue stelle. Poi, l’occasione giusta viene convertita nel vantaggio. Da segnalare che Kostic, al suo primo gol in bianconero, aveva prenotato l’acuto con affondi e spunti assortiti.

Dopo l’abisso di Monza, una reazione che lo Stadium – in diverse aree semivuoto, quasi un affronto visivo al decennio passato costellato di trionfi – chiedeva a gran voce. Con tanto di contestazione da parte di alcune decine di ultras alla squadra (e a Bonucci in particolare) anche all’hotel che la ospitava nel prepartita.

Non passa inosservato che i tre punti (mai raccolti in un incontro in tutto settembre) siano arrivati con sei novità rispetto al ko di due domeniche fa al Brianteo. Locatelli e Rabiot, in particolare, non hanno fatto rimpiangere Paredes lasciato inizialmente in panchina dopo le fatiche in nazionale, e dato il giusto spessore a una mediana che per un volta non ha subito imbarcate.

Siamo lontani dallo spettacolo, lontanissimi da un dominio che ormai è storia passata per la Juventus. Ma il piccolo passo per la risalita è stato fatto, la testa è rialzata in vista dei prossimi, fondamentali esami. A partire da quello di mercoledì con il Maccabi in Champions. Per la quarta volta in campionato la porta è rimasta inviolata, per la seconda è arrivato un tris dopo quello all’esordio contro il Sassuolo.

Pillole di nuova speranza anche se la vetta resta a sette punti ed è un divario già importante anche a inizio ottobre. La Juve si gode il momento dopo la bufera. Per una sera non ha sofferto, anzi ha provato il gusto di farsi temere.