Giovedì 25 Aprile 2024

Riecco assieme la coppia più bella del mondo

Tamberi e Jacobs domani in pista: Gimbo nelle qualificazioni, per Marcell semifinale ed eventuale finale

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Leo Turrini

Non è Tokyo, ma insomma. Segnatevi gli orari, please. Martedì 16 agosto, stadio di Monaco di Baviera. Alle 18,35 andrà in pedana Gimbo Tamberi, per le qualificazioni del salto in alto. Lui forse sarà ancora impegnato a scavalcare le ansie post Covid quando, dalle 20 in poi, Marcell Jacobs tenterà di dare un senso alla sua precaria (eufemismo!) stagione. Prima la semifinale dei 100 metri, poi (si spera, ehm ehm) alle 22,15 la volata per l’oro.

D’accordo, d’accordo. Qui stiamo parlando di un campionato europeo, non di una Olimpiade. Il fascino è diverso, la dimensione degli eventi è senz’altro incomparabile. Ma tu chiamale, se vuoi, suggestioni: fa un certo effetto ritrovare Gimbo e Marcellino protagonisti nella stessa notte…

IL MISTERO. Jacobs è un enigma contenuto in un indovinello. Paolo Camossi, l’allenatore dell’erede di Bolt nell’albo d’oro olimpico (e questo dettaglio, che dettaglio non è, sarebbe bene non dimenticarlo mai!) da giorni va spargendo messaggi intrisi di ottimismo. In sintesi: Marcellino pane e vino ha finalmente smaltito tutti gli acciacchi, è in grado di forzare e in Baviera il campione ha avuto modo di prepararsi con cura, senza troppe pressioni, lontano da occhi indiscreti…

Sarà vero? Qui si consiglia prudenza. Per la semplice ragione che Jacobs, dopo una splendida stagione indoor (titolo iridato nei 60 piani), all’aperto ha gareggiato pochissimo. Ai mondiali si è arreso dopo le batterie. Agli Europei le batterie gli saranno risparmiate grazie al ranking internazionale ed è un bene. Ma Jacobs non corre un 100 metri “vero” da una vita e se tutto andrà bene domani, martedì, di sprint ne dovrà reggere addirittura due in un paio d’ore.

Boh…

I RIVALI. In circolazione non ci sono tipi irresistibili e questa è una buona notizia. Ma un Jacobs al top o quasi è indispensabile per puntare al gradino più alto del podio.

In giro si sente parlare del turco Barnes però i due britannici Prescod e Hughes sono scesi in stagione tranquillamente sotto i 10 netti, così come il francese Zeze. Cioè sarà gara tosta.

MENNEA. Da ultimo, un riferimento statistico che non ci sta mai male.

Nella storia della atletica leggera, solo un italiano si è laureato campione d’Europa sui 100 metri.

Ovviamente si chiamava Pietro Mennea e l’impresa fu firmata dal barlettano sulla pista di Praga, nel 1978.

Marcell Jacobs sa a chi deve ispirarsi.