Mercoledì 24 Aprile 2024

Re Roger, l’ultimo trono a metà con Rafa

Stasera alle 20 Federer giocherà la partita d’addio, il doppio con Nadal nella Laver Cup: domani Berrettini al suo posto nel singolare

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di Paolo Franci

Il fatto che fosse riuscito a ripiegare il tempo come una delle sue magliette perfettamente stirate, aveva illuso che l’immortalità potesse essere sport praticabile se non per tutti, almeno per lui, King Roger Federer.

Abbiamo immaginato la sua ultima partita quella volta che, a 36 anni, un ginocchio operato e sei mesi di stop, ha alzato il coppone degli Australian Open 2017, battendo il suo amico-rivale di sempre, Rafa Nadal. Sì, Rafa che questa sera dalle 20 gli giocherà a fianco in un doppio che è già leggenda. Da quel 2017 in poi, l’uomo che ha piegato il tempo vincerà ancora, vincerà tanto. Si mette in tasca l’ennesimo Wimbledon, poi di nuovo re d’Australia. Ma non è questo che colpisce, non i trofei e il ranking, ma quella cosa pazzesca, evidente, che ha fatto rima con immortalità. E cioè la capacità di migliorarsi sull’orlo dei quaranta, con un rovescio che pareva perfetto e che lui ha reso ancor più micidiale. Oppure con quella leggerezza atletica sul campo che è sembrata aumentare incredibilmente con il passare di quegli anni.

Abbiamo immaginato la sua ultima partita - di nuovo - quella volta che, a metà di un luglio da leggenda del 2019, l’ultima estate senza il Grande Flagello del Covid, sfidò Novak Djokovic sull’erba di Wimbledon. Vinse, King Roger, prima di sdraiarsi sull’erba, travolto dalle lacrime, tra gioia, fatica, emozione e incredulità. Come ha fatto Roger Federer a non credere che Roger Federer potesse piegare il tempo? Ce lo stiamo ancora chiedendo. Quel giorno, con l’oro in mano di Wimbledon, a 38 anni, l’annuncio del ritiro sarebbe stato addirittura cinematrografico. Ma se la casa di orologi più famosa al mondo l’ha scelto come testimonial dell’hashtag #perpetual e cioè perpetuo, perenne - definizione simbolo dell’orologio con la corona, perfetto per King Roger - è perché anche loro devono essere caduti nel Grande Inganno di Federer. E cioè che avesse davvero trovato il modo di essere perpetuo, immortale oltre che invincibile.

E invece, questa sera giocherà il suo ultimo match in una Laver Cup che è già diventata evento planetario, con i biglietti venduti a cifre pazzesche - fino a 60-70mila dollari - e quel tocco di romanticismo che è virtù dei più grandi: accanto a lui, Roger ha voluto Rafa Nadal. L’antico e moderno nemico che via via, ad ogni sfida, è diventato amico vero, amico nella vita.

Rafa e Roger, Roger e Rafa: una delle più belle storie di tennis per una volta, l’ultima, dalla stessa parta della rete. Basta questo. Basta vederli entrare in campo assieme, mentre la gente si alza in piedi, celebra e si commuove per il più grande campione della storia della racchetta.