Martedì 23 Aprile 2024

Re Greg senza limiti: un’altra magia d’oro

Mondiali, Paltrinieri domina gli 800 stile dopo i 1.500, trionfa anche la 4x50 mista con record. Argento Franceschi nei 400 misti

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di Paolo Grilli

Chi poteva aggiudicarsi i primi 800 stile della storia ai Mondiali in vasca corta? Paltrinieri quasi non era quotato. Altro oro a Melbourne per Greg, uno che fa scattare sempre il suo medagliere individuale negli appuntamenti più alti del nuoto. Siamo a quota 44, escludendo le imprese da junior, con questa doppietta australiana. Dopo quello nei suoi 1.500, ecco un altro assolo del fuoriclasse carpigiano, che non parte a tutta come suo solito, ma che poi con lucidità fa sfogare gli avversari prima della frustata che lo rimette sul gradino più alto del podio. Il cronometro dice 7’29“99, un paio di secondi in più rispetto al tempo che un anno fa gli valse l’oro europeo, con primato continentale, sulla stessa distanza. Ma siamo quasi al punto che è l’oro a cercare Gregorio, piuttosto che il contrario: è la legge dei campionissimi. Argento per il norvegese Herik Christiansen che ha chiuso in 7’31“48, bronzo al francese Logan Fontaine, rimontato e terzo in 7’33“12.

Successo numero 29 per Paltrinieri a livello assoluto contando Europei, Mondiali, Olimpiadi e Universiadi. Tra gare in vasca corta, lunga e ora quelle in acque libere è quasi una fatica aggiornare il conto. E non c’è stagione dal 2012 in cui non abbia vinto almeno una medaglia. Quest’anno sono arrivati i titoli iridati dei 1.500 in lunga e dei 10 km in acque libere, quello degli 800 stile e dei 5 km agli Europei (più staffetta) sempre in acque libere, poi questa doppietta in corta in Australia.

Paltrinieri, campione totale, è sempre più il leader dell’Italnuoto. La sua fame di vincente col sorriso contagia tutti. E infatti la giornata si era aperta con un altro botto azzurro, quello della staffetta 4x50 mista maschile che ha vinto l’oro con tanto di record del mondo in 1’29“72. L’Italia, già primatista mondiale con l’1’30“14 firmato agli europei di Kazan lo scorso inverno, abbatte il muro di 1’30“ ed entra di diritto nella storia. Eccezionali i passaggi degli azzurri: Lorenzo Mora ha la migliore reazione allo start con 0“42 e lancia i compagni col primato personale di 22“65, Nicolò Martinenghi nuota la rana in 24“95, Matteo Rivolta incrementa il vantaggio con una farfalla da 21“60 e Leonardo Deplano – già campione e primatista del mondo con la 4x100 stile libero – respinge il ritorno dello statunitense Michael Andrew e chiude in 20“52. Stati Uniti dietro con il record americano di 1’30“37 e Australia terza con il record oceanico di 1’30“81.

Ci sono Greg e Ceccon a recitare i ruoli di star con pieno merito, ma è proprio dai successi delle staffette che possiamo misurare la grandezza del nostro movimento. A Melbourne hanno già raccolto due ori, un argento e un bronzo. Oggi si chiude con la 4x100 mista che può darci altre enormi soddisfazioni.

E le nostre ragazze? Si fanno rispettare e rompono il tabù medaglia in questo Mondiale dell’altro mondo, nuotato all’aperto in Australia. Sara Franceschi è d’argento nella finale dei 400 misti femminili con il tempo di 4’28“58. Oro alla statunitense Hali Flickinger in 4’26“51 e bronzo alla giapponese Waka Kobori in 4’29“03.E’ la prima medaglia iridata per la livornese che ha fatto la differenza soprattutto nella frazione a rana. Il suo exploit ci fa salire a quota dodici nel medagliere. Davanti ci sono solo Stati Uniti e Australia. Più guardiamo la tabella di Melbourne e più sorridiamo, perché il meglio, se queste sono le premesse, deve ancora venire.