Mercoledì 24 Aprile 2024

Razzismo e liti, questo calcio non cambia mai

Gli insulti a Lukaku e la rissa tra giocatori in Juve-Inter dopo settimane caldissime tra campo e spalti. E si fatica a trovare soluzioni

Razzismo e liti, questo calcio non cambia mai

Razzismo e liti, questo calcio non cambia mai

di Paolo Franci

Nel fango del Dio pallone. Prendiamo in prestito il titolo del crudo libro-denuncia di Carlo Petrini, ex bomber poi travolto dal primo scandalo scommesse, nel quale raccontò quello che "nel calcio si fa, ma non si deve dire". Noi, molto più sommessamente, proviamo a mettere insieme quello che non si fa ma si vede e si dice, purtroppo, mentre il nostro pallone rotola nel fango in tutti i modi possibili.

I cori razzisti, ancora una volta, e quel video-vergogna dei tifosi juventini che danno della scimmia a Lukaku, con triste colonna sonora: il verso del primate divenuto simbolo dell’idiozia tifosa. Lukaku che poi viene espulso per l’esultanza e le parole, pare, - regolamento alla mano - fuori dalle righe. E la rissa e i rossi. E’ solo l’ultimo di tanti episodi, grandi e meno grandi, che soffocano il nostro pallone. Big Rom sarà squalificato? Vedremo. Intanto lui pubblica sui social un eloquente grido di dolore: "Fuck razzismo!".

Altro capitolo, altro versante: poco dopo l’inizio della stagione, nel novembre scorso, si faceva fatica a credere che fosse vero: Rosario D’Onofrio, procuratore capo dell’Aia viene arrestato nell’ambito di un’inchiesta sul traffico internazionale di droghe, perché ritenuto responsabile della logistica dell’organizzazione criminale. Il paradosso? L’11 marzo 2021 viene nominato procuratore dell’Aia nazionale mentre è ai domiciliari. Uno scandalo che travolge il mondo dei fischietti fino alle dimissioni del presidente Trentalange.

Viaggiamo nel tempo e arriviamo a un altro fatto assurdo. La rissa al Maradona tra tifosi napoletani che contestano De Laurentiis - per il divieto su striscioni e bandiere allo stadio - e coloro che lo difendono durante la sfida con il Milan di domenica scorsa. Pazzesco: il Napoli è in fuga scudetto e la gente si picchia e contesta.

Pochi giorni prima, il derby di Roma. Un tifoso della Lazio giornzola all’Olimpico con la maglia ’Hitlerson 88’. Cosa sono quei numeri? l’otto è l’H nell’alfabeto, doppia H, Heil Hitler. Poi c’è la mezza rissa tra Mou e Lotito negli spogliatoio e la resa dei conti ta Romagnoli e Mancini, quest’ultimo che esce nudo e minaccioso dallo spogliatoio.. A proposito: è poco condivisibile il modo in cui la panchina di Mou sia diventata una specie di ranch con i cowboy sempre pronti a ’saltare addosso’ ai fischietti. E qui, arriviamo al caso Serra, 4° uomo deferito per essere andato oltre nelle parole proprio con Mou nel caldo post-espulsione. E come dimenticare la testa di maiale lasciata davanti alla sede della Samp?: "Massimo Ferrero, Antonio Romei, le prossime saranno le vostre".

Ci sono poi le scene tristemente indimenticabili della resa dei conti autostradale tra ultras romanisti e napoletani. Il Genoa che non paga l’Irpef e viene penalizzato è poca cosa rispetto a quel che è accaduto un paio di settimane fa, con l’arbitro 18enne picchiato durante un match di terza categoria. Era già successo al coetaneo Andrea Arnone, poi ospitato dal ct Mancini a Coverciano, picchiato con pugni e graffi durante una partita di under 14 e terzo arbitro aggredito in Liguria solo nel mese di marzo. E’ fango del Dio pallone o no?