Mercoledì 24 Aprile 2024

Rafa e Nole le star ma arriva l’onda azzurra

Per Nadal e Djokovic 14 trionfi in totale al Foro Italico. Da Sinner a Berrettini, l’italia dei nuovi talenti ora può credere nell’impresa

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di Paolo Grilli

Dall’Open di Francia del 2005, primo major dello spagnolo, hanno vinto in totale 38 dei 62 Slam disputati: ben più della metà. E si sono spartiti con Roger Federer trionfi, fama e riflettori, lasciando ai colleghi poche briciole. Novak Djokovic e Rafael Nadal sono più che campioni, sono icone. E rivederli a Roma è già garanzia di brividi.

Guida Rafa 9-5, per titoli agli Internazionali d’Italia. E sulla terra rossa comanda 18-7 nel testa a testa. Ma ‘Nole’ ha trionfato nell’ultima edizione a Roma, approfittando dello scivolone del maiorchino contro Schwartzman nei quarti e battendo in finale proprio l’argentino "tascabile". Nadal non ha mancato di vendicarsi con il serbo impartendogli una vera lezione a Parigi, due settimane dopo: ha lasciato a ‘Djoker’ soli sette game in finale e ha infilato nel suo palmares il suo 13esimo Roland Garros. Incroci che hanno infiammato l’anomalo autunno sulla terra rossa della stagione 2020, quella in cui più di tutto è stata determinante la pandemia.

Ora la nostra capitale ritorna a far splendere gli dei della racchetta in primavera. Non ci sono solo Rafa e Nole a contendersi il successo. Il gotha del tennis è tutto qui. E ci siamo anche noi, adesso, a testa alta dopo ombre durate ormai decenni. Mai come quest’anno, l’Italia può sperare nel colpo grosso.

Difficile non pensare a Jannik Sinner se si vuole declinare in azzurro un sogno tennistico. Il più giovane top 20 al mondo ha già sconfitto 4 tra i migliori dieci, e a ogni torneo aggiunge esperienza a esperienza. Come non pronosticare una sua impresa a stretto giro, dopo la recente finale raggiunta in un altro Masters 1000, a Miami? Gli addetti ai lavori unanimemente stravedono per lui, e i colleghi – sempre unanimemente – lo temono.

Ma ci sono anche la classe e la determinazione di Matteo Berrettini, che al Foro Italico gioca in casa, ad autorizzare ogni speranza. Il numero 10 al mondo dopo un infortunio si è ripresentato in grande stile con la vittoria finale a Belgrado, e a 25 anni vuole riprendere in fretta l’inseguimento alle primissime posizioni Atp.

Che dire poi di Fabio Fognini, recuperato dopo il doppio intervento del 2020 e in grado di arrivare ai quarti a Montecarlo? Se c’è un azzurro capace delle più alte imprese, questo è lui. Del resto, se in carriera batti quattro volte Nadal, di cui tre sulla terra (l’ultima a Montecarlo due anni fa), nulla può esserti precluso.

Chi va a caccia dell’impresa è anche Lorenzo Sonego dopo il trionfo al Sardegna Open. Il torinese si è procurato una microfrattura al dito in casa nei giorni scorsi, ma farà di tutto per esserci dopo aver saltato precauzionalmente Madrid. L’entrata nei top 30 per uno dei nostri giocatori più duttili non può che essere celebrata con prestazioni degne di nota al Foro Italico.

E poi c’è Lorenzo Musetti, classe 2002, il più giovane Top 100 al mondo. Il toscano di Carrara, "gemello diverso" di Sinner (più vario nei colpi, ugualmente talentuoso) è la ciliegina sulla torta del nostro tennis rifiorito. Con tutta questa qualità in campo per l’Italia, con le speranze che questi ragazzi autorizzano e lanciano, non resta che la raccomandazione di rito: Roma, nun fa’ la stupida. Per tutta questa settimana, non solo per stasera.