Giovedì 18 Aprile 2024

Rachele anche meglio di Elia: 2 ori in 24 ore

Europei di ciclismo: Viviani ha vinto in pista poco dopo aver corso su strada, la Barbieri conquista l’omnium e poi la madison con la Zanardi

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di Angelo Costa

Se Elia Viviani è diventato il re degli Europei di Monaco vincendo in pista cinque ore dopo aver corso su strada, nessun dubbio sulla regina: Rachele Barbieri, 25 anni, modenese di Serramazzoni, conquista due ori in 24 ore. Prima l’omnium a Ferragosto, poi la madison, in coppia con Silvia Zanardi, 22 anni, piacentina di Fiorenzuola, già argento nella corsa a punti: binomio inedito, costruito dopo il ko della Paternoster e mai provato in allenamento, ma subito in grado di parlare la stessa lingua e non solo perchè formato da emiliane.

"ABBIAMO corso pensando di non aver nulla da perdere, ci abbiamo creduto sempre, anche se non ci siamo nemmeno accorte di aver vinto", racconta Barbieri, un titolo iridato dello scratch già in bacheca, dopo aver battuto di un punto (41-40) le scatenate francesi e di tre le danesi al termine di una gara attenta e intelligente, corsa senza sprecare energie e occasioni. NIENTE bis, invece, per Viviani, che in coppia con Michele Scartezzini resta ai margini della madison, conclusa al sesto posto. Così nelle prove in pista, dove i padroni di casa della Germania hanno vinto otto titoli, il bilancio finale dell’Italia è di 3 ori (Viviani nell’eliminazione e la doppietta della Barbieri), 5 argenti (a Plebani e al quartetto donne nell’inseguimento e alla Zanardi si sono aggiunti a Ferragosto quelli di Consonni nell’omnium e di Bianchi nel km da fermo, primo italiano a scendere sotto il minuto) e 3 bronzi (gli inseguitori Guazzini e Moro, la Vece nei 500 metri).

DI MEDAGLIE d’oro ne può arrivare un’altra oggi: Filippo Ganna non era previsto nella crono, ma vista com’è andata domenica a Viviani (e anche il livello dei partecipanti...) in casa azzurra si è deciso di schierarlo al posto del ‘cognato’ Sobrero, che è pur sempre il nostro campione nazionale. Percorso per specialisti di 24 chilometri, l’ideale per consentire a SuperPippo di conquistare il primo oro europeo nella specialità e di riallacciare il discorso con la vittoria dopo non esserci riuscito al Tour. Deve vedersela con lo svizzero Stefan Kung, che un anno fa gli negò il titolo in Trentino, e il suo connazionale Bissegger, con lo sloveno Tratnik e il danese Bjerg a recitare da outsider. L’altro azzurro in gara è Mattia Cattaneo, nella prova femminile sulla stessa distanza corrono Martina Fidanza e Alessia Vigilia. NON SOLO Europei. In Danimarca si registra il ritorno alle gare di Egan Bernal, otto mesi dopo essersi schiantato contro un pullman a 60 orari mentre si allenava con la bici da crono e aver riportato fratture a due vertebre, al femore e alla rotula, per le quali è stato operato cinque volte, oltre alla perforazione di un polmone. "Ringrazio Dio, potevo morire o restare in carrozzina", ricorda ogni volta il colombiano, già in bici 50 giorni dopo l’incidente e rientrato in anticipo sul previsto: ieri ha chiuso a un paio di minuti dal vincitore Kooij la prima tappa del Giro danese. In anticipo sul previsto anche l’addio di Tom Dumoulin: l’ex re del Giro non aspetterà la crono iridata, si ferma subito.