Martedì 23 Aprile 2024

Quei campioni così umani

Doriano Rabotti

Naomi ha scelto di giocare la partita più bella per una donna e diventare mamma, Joshua dai figli è stato salvato. Naomi è la Osaka, tennista giapponese che ieri ha annunciato di essere incinta. Joshua è il tedesco Kimmich, che ha rivelato di aver rischiato di cadere nel pozzo dei propri fantasmi dopo il mondiale deludente per i tedeschi: "Se non sono andato a fondo è grazie ai miei tre figli, quando sono con loro ho tante altre cose da fare", ha detto il giocatore del Bayern, che aveva confessato di aver avuto il timore, dopo la bruciante eliminazione, di "cadere in un buco senza fondo".

La Osaka, che in passato aveva sospeso l’attività per combattere contro ansia e depressione e l’aveva annunciato a tutti, ieri sui social ha detto di essere incinta. E di non essere intenzionata a tornare prima del 2024: "Questi ultimi mesi lontano dal tennis mi hanno insegnato un nuovo amore e apprezzamento per lo sport a cui ho dedicato tutta la vita", ha scritto la Osaka, 25 anni. Aggiungendo: "So che ho tanto a cui guardare nel futuro, e una cosa sarà vedere il mio bambino guardarmi giocare e dire: questa è mia mamma". E poi ha dato l’appuntamento all’Australian Open del 2024.

Osaka e Kimmich: in un mondo che ti pretende perfetto, non hanno avuto paura di mostrarsi fragili. È giusto idolatrare i campioni che non sbagliano mai, ma capire che sono persone con le loro vulnerabilità serve sicuramente di più.

A loro, ma anche a noi.