Mercoledì 24 Aprile 2024

Quando le mogli contano più del "mister"

Capello: "Nell’era social possono condizionare la preparazione di una partita o del campionato". Da Ilary a Wanda, don Fabio ha ragione

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di Paolo Franci

Fabio Capello ha dalla sua non solo la bacheca dei trofei, ma anche la saggezza dell’età. Ha giocato nel calcio del boom economico degli anni ‘60 e, via via, ha attraversato i decenni del pallone, prima da calciatore e poi da allenatore, accarezzandone l’evoluzione nei suoi risvolti migliori e peggiori, fino al definitivo stravolgimento dei connotati. I social, i maledetti social che sfuggono a regole e controllo, secondo Don Fabio, rappresentano un problema serio nella gestione dei calciatori. E lì, in quel mondo folle dove prosperano haters, influencer e ambassador, secondo lui c’è un pericolo maggiore: le mogli dei calciatori. Capello l’ha messa giù dura e schietta: "Con i social è molto più difficile la gestione del giocatore, della squadra. Ci sono anche delle mogli che sono sui social e possono condizionare la preparazione di una partita o di tutto il campionato, se ci sono delle interferenze...". Assist raccolto da Zaccheroni: "Ha ragione Capello...".

In tre righe Don Fabio ha fissato il movimento delle suffragette del pallone, le mogli e fidanzate - e a volte madri, come nel caso di Zaniolo o Rabiot, pur in vesti differenti – dei calciatori che inseguono parità di fama social e non ci stanno proprio a vivere in prima fila, no, no. Loro vogliono il palcoscenico e qualche volta se lo prendono. Sono bellezze mozzafiato, abili nei selfie come neanche Hitchcock con la macchina da presa, e coniugano alla perfezione il fattore altamente estetico, alla notorietà dei mariti-compagni- fidanzati.

Si chiama wandanarismo, il movimento social-griffato senza grosse pretese di contenuto ma con l’irrefrenabile voglia di essere non più solo wags, sfoggiando il magico tris bellezza-ricchezza-calciatore per ghermire la fama. Ricordate Wandita Nara? A un certo punto era molto più famosa e influente lei del marito calciatore, con quel suo esporsi su Instagram in stile commedia trash anni ‘80. E chissà come se la vivono quelli del Psg con lei che non ripone mai le sue armi di attrazione di massa: lato B e tutto il resto.

Ben altro stile per la regina delle Wags, l’ex Spice Girl Victoria Beckham, moglie di David, 28,8 milioni di follower su Instagram, stilista e giro d’affari da 100 milioni di sterline con il suo brand ‘VB’. E non ci ha pensato proprio ad utilizzare il suo cognome, Adams, neanche un po’.

Gli esempi sono migliaia. Ilary Blasi è certamente tra le più famose. Lei non ha avuto bisogno di Totti per diventare qualcuno, vero. Beh, forse, ma c’è chi maligna: se fosse stata moglie di un giocatore di Serie C... E anche lei, una macina sui social al punto di trasformare il like in un’azienda, di danni ne ha fatti nell’aspra contesa tra suo marito e Luciano Spalletti, al punto che ora è una serie tv: ‘Speravo de morì prima’. Fu lei a definire Big Luciano "un piccolo uomo" in una intervista, complicando le cose a Totti e al club.

E’ finita nel tritacarne Lady Bonucci, Martina Maccari, positiva al Covid, per uno sfogo social sulla "vita di m..." alla quale si è costretti in quarantena. La Maccari finì nella bufera per essersi scattata, nel maggio 2017, una foto sul water con un pezzo di carta igienica in fronte. Indimenticabile, l’uscita Facebook di Federica Riccardi, meglio nota come Lady Cerci, che nel settembre 2014, in occasione del passaggio del suo Alessio all’Atletico Madrid. vestì i panni un po’ dell’editorialista sportivo, un po’ del procuratore dell’ultima ora, scrivendo: "Essere il migliore esterno della Serie A non basta... Saluti Serie A noi ce ne andiamo nel calcio che conta". Fu una specie di anatema, perchè da lì in poi Cerci non l’ha più beccata manco di striscio, perlomeno nel ‘calcio che conta’.

A volte il binomio è perfetto per bellezza e notorietà e sempre, o quasi, diventa un’azienda. Ed è questa la pentola d’oro alla base dell’arcobaleno: più la truppa delle mogli social sgomita e si espone non solo verbalmente, più macina like e più le aziende le ingaggia come strumenti di marketing . Il che vuol dire soldi. Tanti soldi. Per dirne una: sapete quanto guadagna Georgina Rodriguez ad ogni post sui social? 10mila euro e c’è chi ha calcolato incassi da 4 milioni di euro solo nel 2020, pubblicizzando un po’ di tutto, dai gioielli ai costumi. E se poi si perde una partita o uno scudetto, pazienza Don Fabio, perche business is business.