Sabato 20 Aprile 2024

Quando l’Arabia comanda colore

Paolo Grilli

Nove mesi or sono, a Newcastle, esplose la festa in strada per l’avvento della nuova proprietà del club inglese, che sembrava avviato a una dolorosa decadenza. Il fondo sovrano saudita Pif, forte di un patrimonio di circa 370 miliardi di euro, dopo aver acquisito l’80 per cento delle quote non ha poi mancato di far valere tutta la sua forza economica operando sul mercato e portando i ‘Magpies’ a una prodigiosa salvezza in Premier.

Chissà però quanti tifosi hanno esultato vedendo la terza maglia della squadra per la nuova stagione alle porte. Al posto delle tradizionali bande nere ci sono quelle verdi, e tutta la divisa pare una copia di quella della nazionale araba. Trattasi di soli colori, si obietterà. Ma la passione, nel calcio, si sintonizza proprio su quelli e non ammette mai deroghe. "Non sono stato coinvolto nella decisione", ha detto Eddie Howe: non uno qualunque, ma il presidente della squadra...

Il fondo Pif, pur potentissimo e forse proprio per quello, non ha riscosso grande favore irrompendo nel calcio inglese. Legato al discusso principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, per Amnesty International ha compiuto una operazione di “sportswashing“, "per cancellare tutte le accuse di violazioni dei diritti umani" rivolte all’Arabia. Ora da lavare ci sono quelle maglie, e per la gente di Newcastle non sarà facile.