Martedì 23 Aprile 2024

Quando il calcio non conta nulla

Corrado Piffanelli

Finalmente abbiamo capito perché i Mondiali sono stati assegnati al Qatar con una votazione almeno discussa: a spiegarcelo è la segretaria generale della Fifa, Fatma Samoura che in uno spot ad otto giorni dal via ha spiegato come "i qatarini sono le persone più ospitali della terra e il cibo è ottimo" aggiungendo anche tra le altre cose che "il Qatar va indicato come un modello da seguire per altri paesi della regione". Niente da dire sull’ospitalità e sul cibo, giudizi rispettabili e soggettivi; anche essere modelli per una regione non è un gran risultato visto che si parla di mondiali e quindi lo si dovrebbe essere su più ampia scala. Ma suona davvero incredibile che una così alta istituzione della Fifa parli di cibo e l’ospitalità di fronte alla tragedia di oltre semila persone morte nei cantieri, alla vergogna dei lavoratori importati con l’illusione di lavorare in un paese ricchissimo e pagati 0,50 dollari all’ora, con il sequestro del passaporto e la cancellazione di ogni tutela. Operai ghettizzati in case senza finestre e con camere da decine di persone, con temperature insopportabili anche alla notte. Questo è lo stato in cui versa la Fifa oggi. Che ha programmato un Mondiale in cui l’unica cosa che non conta nulla è il calcio: a decidere sono interessi ed equilibri nell’area più ricca e instabile del mondo. Altro che cibo e ospitalità.