Giovedì 18 Aprile 2024

Quando i soldi non sono felicità

di Paolo Franci

In effetti, è un paradosso bello grosso. Cioè, provare a sostenere la tesi che nel pallone i soldi non facciano la felicità. Beh. Perchè quel pallone oggi, è soprattutto questo, che siano euro, dollari, yuan o sterline. Quando quel pallone, però, ti rotola alle spalle perchè sei andato giù goffo e lento, lontano ricordo di quel giaguaro - scomodiamo il soprannome del leggendario Castellini, giaguaro di un Toro da leggenda - allora sì che quei soldi, tanti da svenire, di felicità se ne portano dietro poca. La parabola di Gigio Donnarumma, ragazzo d’oro del calcio mondiale evidentemente opacizzato - e anche qualcosa in più - dalla militanza nel calcio dei ricconi, è un disegno stonato che ha vissuto momenti sportivamente drammatici, come la papera contro il Real Madrid che lo scorso anno lanciò Re Carlo Ancelotti verso la sua straordinaria impresa. E non era a prima, ricorderete. Anche in Nazionale Gigio s’è perso. Come si persero tutti quei campioni che anni fa, Marco Polo del pallone, scelsero la via della seta per andare a prendere soldi facili in Cina, come Hulk, Witsel o l’ex eroe romanista Gervinho. Per non parlare della via canadese, laddove il dollaro ha convinto Giovinco, Bernardeschi e Insigne a lasciare il nostro pallone per amor del conto in banca. E allora rieccoci di nuovo al vecchio caro adagio sui soldi e la felicità, binomio quasi sempre perfetto, ma non se ti chiami Gigio e fino a poco tempo fa eri il numero uno al mondo.