Martedì 16 Aprile 2024

Quadarella e Panziera, l’oro più speciale

Simona vince a Roma, la sua città: a 10 minuti da casa. Margherita, che nuota per l’Aniene, lo fa nel giorno del suo 27° compleanno

di Gianmario Bonzi

A braccetto verso la storia. E la gloria. Margherita Panziera e Simona Quadarella, le gemelle diverse di dorso e stile libero, accomunate però dalla presenza nello stesso Club d’appartenenza, il Circolo Canottieri Aniene, scatenano il pandemonio allo Stadio del Nuoto. La trevigiana trapiantata a Roma vince per la terza volta di fila l’oro Europeo sui 200 dorso e diventa, per questione di minuti, la prima italiana (maschi compresi) a farlo in una specialità diversa dallo stile libero.

Simona Quadarella, dominatrice degli 800 sl dopo Glasgow 2018 e Budapest 2021, è la prima nuotatrice di sempre a realizzare il tris in questa specialità agli Europei. Margherita, quarta ai Mondiali di Budapest, si presenta stremata a fine stagione, ma con le energie residue per vincere una prova in cui nel Vecchio Continente non ha avversarie. Se credesse di più in sé stessa e riuscisse a migliorare il passaggio sui primi 100 metri, potrebbe dire la sua anche a livello mondiale, pur in un momento ricchissimo di talenti nel dorso femminile.

La 25enne di Montebelluna fa il vuoto e chiude in 2’07’13: alle sue spalle ci sono la britannica Katie Shanahan in 2’09’’26 e l’ungherese Dora Molnar, terza in 2’09’’73. "Sono contentissima di aver vinto il terzo oro a Roma - sottolinea la veneta, dottoressa in economia aziendale internazionale con 108110, che proprio ieri compiva 27 anni -. Sapevo di non valere un gran tempo, ma va benissimo così". Peraltro, dopo la fuoriclasse ungherese Krisztina Egerszegi (5 ori olimpici) e la tedesca dell’est Cornelia Sirch, per terza nella storia dei 200 dorso Panziera è capace di collezionare tre titoli.

Leggermente più sofferto il trionfo della beniamina di casa sugli 800 sl, Simona Quadarella, che negli ultimi giorni avrà sicuramente sentito la tensione dell’impegno casalingo. La tedesca Isabel Marie Gose regge il ritmo sincopato dell’azzurra fino ai 600 metri, prima di arrendersi, vestirsi comunque d’argento e liberare il pubblico di casa in un boato assoluto, che riporta alla memoria il trionfo di Alessia Filippi (chiamata poi a premiare super Simo sul podio) nei 1500 sl a Roma 2009 (Mondiali).

Il fresco bronzo olimpico vince in 8’20’’54, con Gose argento in 8’22’’01 e la giovane e promettente turca Merve Tuncel terza in 8’24"33. Quinta Rita Martina Caramignoli.

Per decima donna nella quasi centenaria storia della rassegna continentale, l’atleta romana riesce a mettersi al collo almeno sette medaglie d’oro in eventi individuali, dopo i 6 titoli vinti a Glasgow e Budapest (sempre 400-800-1500sl) e raggiunge Federica Pellegrini (primatista italiana).

Con lei una compagnia di fuoriclasse assolute, Sjöström, Hosszú, Klochkova, Egerszegi, van Almsick, Kovács, Manaudou, Alshammar e Geweniger. "Ho rotto il ghiaccio - dice - adesso mancano 1500 sl e 400 sl. Sentire il pubblico per me è stato emozionante; mi ha trascinata fin dalla prima bracciata". Nella storia.