Giuseppe Tassi
L’effetto Benzema conferma che nel calcio chi ha un centravanti vincente fa molta strada. Sembra una massima di Catalano ma la sua ovvietà è stata messa in discussione dai sacerdoti della tattica e dai maniaci degli schemi. Quelli che mettono sempre la strategia sopra il valore dei singoli. Ma questo non è più tempo di dogmi pallonari e di sofismi tattici. Nella volata a tre per lo scudetto decideranno i professionisti dell’area di rigore, gli assi dell’ultimo tocco: i centravanti. Se il pronostico fosse davvero nei loro piedi, il favorito numero uno diventa il Napoli di Spalletti. Osimhen, a lungo assente per Covid e Coppa d’Africa, è certamente il più decisivo tra i bomber da scudetto. Ha un parziale di 11 gol in 20 partite, senza rigori. Ha uno spunto devastante, grandi capacità balistiche e permette al Napoli di sviluppare quel calcio verticale che lascia sempre il segno. Il Milan capolista ha sofferto e soffre gli acciacchi di Ibra e le pause di Giroud ed è costretto a compensare con le folate a tratti irresistibili di Leao. L’Inter avrebbe la coppia regina del campionato (14 gol Lautaro e 12 Dzeko) ma da molte lune la loro intesa quasi perfetta e la familiarità con la porta sembrano offuscate. Eppure, se la premiata ditta Lau-Dze dovesse recuperare la piena efficacia in zona gol, neppure il gigantesco Osimhen di questi giorni potrà portare Spalletti nei cieli del sogno, vicino al mito di Maradona.