Puntare al titolo o accontentarsi

Leo Turrini

Facciamo che la Ferrari in Canada ci ha messo una pezza. Mi spiego. Partendo dal fondo, Carletto ha perso soltanto, si fa per dire, 10 punti su Verstappen. Poteva essere un disastro, invece il danno è stato limitato. Con una gara tra l’altro con i fiocchi che ha dimostrato ancora una volta il talento del monegasco.

E soprattutto con l’altra Rossa un rinfrancato Sainz fino alla bandiera a scacchi, ha tentato di infastidire l’olandese.

Insomma, sto cercando di raccontare, anzitutto a me stesso, che il bicchiere è quasi mezzo pieno. Del resto, alla vigilia era persino presente il timore che sulle vetture di Maranello tornassero ad affiorare i limiti di affidabilità venuti recentemente a ridimensionare le ambizioni della squadra e gli entusiasmi della tifoseria. Perché quando i motori iniziano a spaccarsi, mica lo sai come va a finire…

Dopodiché, a scanso di equivoci, siamo alla settima vittoria dei Bibitari su nove tappe del campionato. Senza quella esaltante partenza stagionale di Leclerc, saremmo qui a descrivere una dittatura. E bisogna anche aggiungere che, quando si rompe un motore sulla Red Bull, eh, adesso si spacca quello del messicano Perez. Che gregario era e gregario resta.

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