Giovedì 18 Aprile 2024

Popovici-McIntosh teenagers terribili Miressi deve rimandare i sogni

Il romeno e la canadese, 32 anni in due, dominano i 100 stile e i 200 farfalla. Alessandro solo ottavo

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di Gianmario Bonzi

"E lucevan le stelle". Straniere, principalmente. La quinta giornata di gare nel nuoto in corsia alla Duna Arena di Budapest è forse quella meno scintillante in assoluto, anche in chiave Italia, ma lancia ufficialmente in orbita il talento cristallino dei teenager terribili e sfrontati David Popovici e Summer McIntosh, 32 anni in due (17 il romeno, 15 la canadese oro nei 200 farfalla con il record mondiale juniores dopo l’argento nei 400 sl), grandi nomi nuovi del nuoto mondiale assieme al 20enne transalpino Leon Marchand (primo anche sui 200 misti dopo i 400).

Intanto però guardiamo in casa Italia. Alessandro Miressi, lontano dal top della forma che si spera possa recuperare per l’Europeo casalingo di Roma (11-21 agosto), chiude all’ottavo e ultimo posto la prima finale iridata della carriera nei 100 metri stile libero alla 19esima edizione dei Mondiali. Non bastano carattere e determinazione per nuotare meglio di un deludente 48“31, ben lontano dal 47“89 delle semifinali e soprattutto dal 47“45 con cui detiene il record italiano, stabilito proprio qui, ma nel 2021, agli Europei.

"Sto provando in tutti i modi a cambiare marcia, ma non ci riesco; ho cercato di stare in gruppo, a tenere gli altri, però negli ultimi 15 metri non ne avevo", racconta il torinese. Il successo arride al già citato David Popovici, trionfatore anche nei 200 sl, in 47“58. Il nuotatore rumeno, a 17 anni e 280 giorni, diventa il secondo più giovane campione della gara regina dopo lo statunitense Andy Coan, che s’impose a Cali ‘75, a 17 anni e 145 giorni. Popovici, che ricorda la leggerezza di Alexander Popov e la penetrabilità di Pieter van den Hoogenband, precede il francese Maxime Grousset, secondo in 47“64, e il canadese Joshua Liendo Edwards, terzo in 47“71. Domani, sfruttando l’assenza di Dressel, ritiratosi dal Mondiale per misteriosi problemi di salute (nessuna questione legata al Covid) proverà a prendersi anche i 50 stile libero, per un’impresa che sarebbe senza precedenti nella storia del nuoto mondiale, donne comprese.

Nell’ultimo atto odierno dei 200 rana femminili troveremo, seppur delusa dal crono della sua semifinale, Francesca Fangio. Dopo la semifinale olimpica la livornese si prende anche l’ultimo atto mondiale con l’ottavo tempo in 2’25“09 e tre centesimi di margine dalla prima delle escluse, la svedese Sophie Hansson, campionessa europea dei 100 e plurimedagliata in vasca corta. Oggi quasi sicuramente sarà un’altra giornata interlocutoria per l’Italia, che guarda però al gran finale tra venerdì e sabato, con chance ancora enormi per Quadarella (800sl), Paltrinieri (1500sl), Panziera (200 rana), soprattutto Pilato (50 rana) e Ceccon (50 dorso), oltre alla 4x100 mista maschile.

Nel sincro, attimi di paura ieri nel corso della finale del singolo libero. Al termine del suo esercizio, la statunitense Anita Alvarez ha accusato un malore, è svenuta ed è stata per diversi secondi sott’acqua. E’ stata l’allenatrice degli Usa a tuffarsi, a soccorrerla e a trasportarla a bordo vasca. L’Alvarez poco dopo si è ripresa per il sollievo di tutti.