Giovedì 25 Aprile 2024

Plusvalenze e ’Carta Ronaldo’: ansia Signora

Oggi la Corte d’Appello della Figc può riaprire il processo sportivo. E il documento sugli stipendi saltati alimenta l’altra inchiesta

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di Paolo Franci

Mezzogiorno e mezzo di fuoco. E’ a quell’ora, oggi, che la Corte di Appello della Figc dovrà decidere se riaprire o meno il processo plusvalenze per la Juventus e gli altri club – Samp, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Pescara e il ’vecchio’ Novara e i dirigenti già assolti la scorsa primavera – alla luce delle nuove carte provenienti dall’inchiesta penale ‘Prisma’. Secondo il capo della procura federale Giuseppe Chiné, il quadro probatorio sarebbe cambiato notevolmente proprio alla luce delle conversazioni intercettate dagli investigatori nel corso delle indagini dell’inchiesta Prisma. Chinè non solo chiederà la riapertura del processo, ma formulerà anche le richieste di sanzioni. Quali? Nel primo processo chiese solo multe e inibizioni ed è possibile che si vada su questa linea, anche se il capo degli 007 federali non è nuovo a sorprese. In ogni caso, che sia riapertura o meno, assoluzione o condanna: tutto dovrebbe concludersi oggi, o al massimo entro l’inizio della prossima settimana, con un verdetto lampo. In realtà, il punto debole che, fin qui, ha spazzato via con un nulla di fatto ogni procedimento sul tema delle plusvalenze ’gonfiate’ resta il medesimo: non esiste un testo di riferimento per stabilire il valore di un calciatore che resta fortemente soggettivo. Quindi, da dove si parte per stabilire il ’gonfiaggio’ del valore di un atleta?

CR7 e il ’papello lusitano’ La "carta famosa che non deve esistere tecnicamente", così come da intercettazione tra Cesare Gabasio, capo del pool legale bianconero e il ds Federico Cherubini, e ribattezzata ‘papello lusitano’ – un accordo sul debito residuo di 19,6 milioni della Juve nei confronti di Cristiano Ronaldo prima del passaggio del giocatore allo United – alla fine esiste. Eccome. E’ venuta a galla con uno scoop del Corriere della Sera e rischia seriamente di complicare la posizione del club bianconero. Sul documento dal titolo "Accordo Premio Integrativo, Scrittura Integrativa", acquisito dagli inquirenti si legge: "Egregio Signor Cristiano Ronaldo.... facciamo seguito alle intese intercorse e uniamo alla presente il documento relativo al premio integrativo riconosciuto a suo favore (Accordo Premio Integrativo) e l’ulteriore scrittura integrativa dell’Accordo Premio Integrativo (Scrittura integrativa) (..…) Nel confermare gli impegni assunti nei predetti documenti – si legge – ci impegniamo altresì a consegnarvi entro il 31.07.2021 l’accordo Premio Integrativo ritrascritto sui moduli federali ‘Altre Scritture’ a oggi non disponibili, e la Scrittura integrativa debitamente sottoscritta|".

Quella scrittura privata, firmata solo dall’ex responsabile dell’area tecnica juventina Fabio Paratici e mai controfirmato da Ronaldo, sarebbe il modo in cui la Juve avrebbe versato a CR7 le mensilità arretrate accumulate nell’emergenza Covid. Questo esborso però, secondo gli investigatori, non sarebbe mai stato iscritto a bilancio e – nel caso in cui questa cosa venisse confermata – la situazione della Juve nell’“inchiesta stipendi” per cui è chiamata a rispondere in giudizio potrebbe complicarsi. Inoltre, i magistrati avrebbero provato a chiedere a CR7 dell’accordo, ma l’attaccante avrebbe fatto sapere di non aver mai visto né firmato quei documenti.