Giovedì 18 Aprile 2024

Più attenzione al Campionato italiano

di Paolo

Manili

Che campionato italiano è se i migliori binomi italiani non partecipano? E’ quello che da anni ormai si chiedono molti appassionati di casa nostra. La domanda, posta così, è chiaramente provocatoria ma ha una sua stringente logica. Senza nulla togliere ai meriti della neocampionessa Francesca Ciriesi (Cape Coral) e degli altri due sul podio di Cervia, Turturiello (Quite Balou) e Calabro (That Me Z), ai tricolori de Le Siepi di Cervia molti dei binomi azzurri di primo livello erano assenti: Gaudiano e Bucci impegnati nel ricco Csi "cinque stelle" di Grimaud, la Martinengo, Brotto e Pisani "dispensati" perché la settimana successiva - cioè da domani - impegnati in Nazionale in Coppa del Mondo a La Baule. Con loro anche Bologni, che a Cervia c’era ma non con il cavallo di punta. Non c’era nemmeno De Luca, che all’inizio dell’anno è stato impegnato per tre mesi nel Wellington Equestrian Festival di Palm Beach.

Non è così in tutti i Paesi, ci sono Federazioni nazionali assai rigide a riguardo: se non rispondi alla chiamata sei fuori, non vieni più convocato nemmeno per le Olimpiadi, nemmeno se hai un cavallo-elicottero. Qualcuno potrebbe obiettare che in Italia abbiamo pochissimi cavalli di primo livello, quindi da centellinare per non bruciarli. In realtà è solo questione di programmazione. Esempio: scegliere date per il tricolore non in concomitanza con altri eventi di prima fascia (difficile in un calendario intasato, ma chi ha detto di farlo proprio la settimana prima di La Baule?), o legare alla partecipazione al campionato altre convocazioni, salvo sanzioni. Come è stato fatto con successo in altri sport.

E poi la Fise potrebbe interagire di più con le Forze Armate, per indirizzare meglio le partecipazioni di alcuni "numeri uno" in uniforme. Inoltre la scarsità di sponsor, che lega molto di meno al business la Federazione stessa, lasciandole la mano più libera, può aiutarla ad accrescere la propria influenza su certe scelte. Con binomi di primo livello in campo si potrebbe anche tornare a reintrodurre - come molti tecnici auspicano - la formula classica delle tre prove anziché due, e ridare al campionato italiano il suo ruolo di vero riferimento tecnico e sportivo del nostro salto ostacoli.